Anche quest’anno il Comitato di Lecce dell’Associazione di volontariato A.N.D.O.S. (Associazione Nazionale Donne Operate al Seno) in occasione dell’annuale appuntamento che si organizza in tutta Italia per Ottobre Rosa, ha allestito nell’intera giornata del 23 Ottobre scorso, un panchettoespositivo in piazza S. Oronzo, cuore della città, previa Autorizzazione del Comune di Lecce.
Siamo così giunti al quarto appuntamento settimanale dell’approfondimento sul Tempo del Covid, che cerca di chiarirne gli aspetti sanitari, politici ed economici rilevanti.
Importante passo in avanti verso la riapertura del centro cottura interno all’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, che è da oltre un anno al centro delle richieste dei sindacati Filcams Cgil e Uiltucs Uil.
Eccoci qui anche questo venerdì, come sempre, almeno fino a dicembre, per esaminare il Covid-Affair con la sintesi di quanto accaduto nell’ultima settimana. Osserviamo assieme, ovvero, alcuni elementi politici, economici e sanitari che hanno caratterizzato l’Italia e l’Europa dal 14 novembre scorso ad oggi.
Inesorabile e puntuale il Covid 19, soprattutto in questa seconda ondata, si presenta anche nei piccoli Comuni della provincia di Lecce.
Prosegue così il resoconto settimanale di Venti di Ponente per quanto attiene l’universo legato e connesso al Tempo del Covid. Da mettere in evidenza alcune novità rispetto alla scorsa settimana, sia relativamente alle politiche governative e regionali, sia su casi politici regionali e sia ancora per ciò che concerne il vaccino per contrastare il contagio da nuovo Coronavirus.
Parte da oggi, venerdì 6 novembre, il focus settimanale sull’universo legato e connesso al Tempo del Covid: numeri del contagio, statistiche, provvedimenti governativi, opinioni e reazioni e tutto ciò che si muove attorno a questo fenomeno, senza far sì, tuttavia, che la nostra sinossi settimanale trasbordi in ogni ambito del vivere, come di fatto sta accadendo.
Torna alle cronache l’Ospedale di Copertino, ieri per la possibile chiusura ed in questi giorni, invece, per i servizi di ristorazione.
I numeri dei tumori sul territorio Tarantino restano sempre preoccupanti e sotto osservazione. Varie le cause, da quelle naturali a quelli derivanti dall’attività dell’essere umano, come i fumi e le polveri prodotti dall’ex Ilva, oggi ArcelorMittal. C’è però un’associazione impegnata da anni nella sensibilizzazione ed è accanto a uomini e donne colpiti da questi mali, che la ricerca continua a studiare: la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT). Una notizia positiva per le donne colpite arriva, poi, dalla sezione territoriale tarantina dell’associazione, che in un comunicato ufficiale, titolato “Dal 2016, parrucche gratis alle donne in chemioterapia con basso reddito” entra nello specifico e spiega ogni aspetto della questione. In particolare:
Lo sversamento di rifiuti anomali e il possibile inquinamento ambientale in Zona Fiorini continua a preoccupare politica ed istituzioni. Come segnalato con forza dai residenti in quella e nelle zone limitrofe, sarebbero auspicabili con urgenza sopralluoghi tecnici per comprendere la portata dell’eventuale danno. Infatti, dopo le richieste di intervento rivolte ad Arpa e Dipartimento Prevenzione, come riportato in un nostro articolo, nella mattinata di ieri, primo luglio, il consigliere regionale Antonio Trevisi si è recato sul posto, accompagnato proprio dal Dipartimento dell’Asl Lecce e dai ricercatori del Progetto Minore.
I problemi ambientali sono molteplici e colpiscono tutti, dal Nord al Sud d’Italia, come tutto il nostro pianeta. Proprio per la complessità e la delicatezza di tale argomento e degli interventi che questo necessita, lo Stato italiano prevede una commissione che tratti e decida sulla materia. Dopo quasi 10 anni, l’Italia ha rinnovato la sua commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale, altrimenti detta VIA-VAS.
I terreni tra Arnesano e Lecce potrebbero essere inquinati, e più precisamente quelli nei pressi della Zona universitaria del Fiorini, dove insistono anche delle coltivazioni. Da tempo i cittadini residenti nell’area in questione, soprattutto quelli di Arnesano, Rione Riesci e Monteroni, chiedono verifiche sullo stato delle cave, dalle quali non è raro sentir provenire odori sgradevoli e potenzialmente riconducibili allo sversamento di rifiuti. Traendo spunto proprio da queste segnalazioni della società civile, il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Antonio Trevisi ha chiesto delucidazioni ed interventi ad hoc da parte delle istituzioni preposte, come spiega e sottolinea nella nota diramata nelle scorse ore:
Alle vittime del coronavirus in tutto il mondo si aggiunge lo scetticismo di alcuni governanti che partendo dall’idea che prima o poi la pandemia cesserà per intervento divino o per l’immunità di gregge assistono imperterriti alle morti dei loro cittadini funestati dal virus e dall’ignoranza dei loro governanti. È il caso della Gran Bretagna, della Svezia, degli Stati Uniti, del Brasile, che ha vietato la diffusione dei dati, e anche del Nicaragua, dove la Direzione Sanitaria Nazionale è giunta a licenziare 12 medici e diversi infermieri, comandati per intervenire nei reparti dove sono stati ricoverati dei contagiati da coronavirus senza essere forniti di materiale idoneo per la prevenzione e sicurezza (mascherine, camici, guanti, ecc). Anzi quando i medici hanno condizionato il loro intervento alla fornitura del materiale, per tutta risposta sono stati licenziati fra la costernazione dei pazienti e dei loro parenti.
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24 Novembre 2021