Per il 33° appuntamento della Nostra storica rubrica Versi & Contro-Versi la poesia “ospitata” è della professoressa Maria Carrassi, nota scrittrice salentina impegnata soprattutto sul versante della spiritualità. Non pochi, al riguardo, sono stati i premi vinti, e soprattutto tra il 2008 e il 2015, assegnati per le sue pubblicazioni poetiche. E questo, sì per la l’armonicità e le qualità intrinseche dei suoi versi, ma in particolar modo per la profondità dei temi trattati dal punto di vista animico ed esistenziale.
Non poteva mancare nella Nostra rassegna dedicata ai poeti, Giancarlo Serafino, per il quale si può senza dubbi affermare che rientra tra quelli storici, e per certi aspetti storicizzati, del Distretto Culturale Salentino. Originario di Campi Salentina, la sua prima pubblicazione risale infatti a più di vent’anni fa, con “Passaggio d’estate”, nel 2003 appunto. Uomo riservato, che ama sì i riflettori e la ribalta, ma rimane imprescindibile per la sua esistenza quel quoziente “appartato”, dedicato alla riflessione, al piacere emozionale della contemplazione, della meditazione, dello studio. Buona parte della sua vita, infatti, è orientata al pensare, quale attività altamente soddisfattiva, necessaria allo sviluppo della consapevolezza di sé e del Mondo nel quale vive, che in lui si pone come necessario e prioritario obiettivo di Vita.
Versi & Contro-Versi fu una delle prime rubriche del Nostro giornale ad essere varata, circa tre anni fa. Proprio per questo ha visto e superato tutte le sue vicissitudini, senza tuttavia venir meno allo spirito con cui fu creata dai suoi ideatori, e cioè fare da vetrina non solo a veterani della poesia salentina, ma anche e forse soprattutto per dare uno spazio agli esordienti della nostra Terra, creando un mix culturale che in qualche modo fungesse da ponte tra le generazioni di poeti più navigati e coloro che si accingevano a fare un percorso tanto interessante e pieno di pathos, quanto incerto e irto di difficoltà di varia specie.
Anna Rita Merico vive in Salento. Originaria di Nola, nel napoletano, patria di Giordano Bruno e Pomponio Algieri, si è laureata in Filosofia presso l’Università Federico II di Napoli. Insegnamento e ricerca, sugli studi legati alla conoscenza del pensiero femminile nei secoli, sono stati il suo pane quotidiano, così come anche un’intensa attività di saggista. Ma l’indagine poetica, da sempre praticata, è divenuta nel tempo la pietra angolare della sua attività creativa nella quale far confluire la pienezza osmotica generativa di conoscenza filosofica e poesia.
Questa volta, Per Versi & Controversi, l’appuntamento è con Pina Petracca, poetessa di comprovato valore, nota non solo agli addetti ai lavori, ma anche ad un pubblico molto vasto, almeno in territorio salentino. Poetessa da sempre, a detta di molte delle sue “compagne di classe”,si è imposta alla ribalta e agli onori della critica più di un quindicennio fa, non deludendo mai, ma al contrario rafforzando, in una progressione significativa, un’immagine di sé e della sua poesia, che vanno assumendo caratteri sempre più marcati e nitidi.
Da quarant’anni il Gruppo de “La Vallisa” fondato a Bari nel 1980 ruota intorno alla rivista omonima. Nata da un’idea di alcuni poeti, scrittori e intellettuali, è la rivista più longeva in Italia, la cui attività si basa su un programma di autogestione e progetta incontri per parlare di poesia e non solo.
In qualche modo, proprio in questo tempo in cui l’inverno si fa più “duro”, mentre transitiamo in prossimità dei giorni detti “della merla”, quelli solitamente più freddi dell’anno, quelli in cui la Natura ci costringe a “ripiegarci” nelle nostre case, in noi stessi, potrebbe sembrare paradossale ospitare Giuseppe Greco nella nostra oramai nota Rubrica, Versi & Contro-Versi. Eh sì, perché la poesia di Giuseppe Greco -nota da più di un ventennio e pluripremiata- con tutte le forme retoriche disponibili, intinge alla Natura, quale manifestazione che desta stupore e meraviglia, incanto, causa efficiente dell’espansione del nostro sentire e dei nostri sentimenti. Lui, Giuseppe, riesce sempre a dare le giuste parole ai moti dell’animo di molti di noi, mentre contempliamo, osserviamo, ci dissetiamo alle visioni maestose che offre la Natura.
È ancora la volta di Iolanda Costantini per Versi & Contro-Versi: una milanese d’adozione, ma salentina di origini. Nord chiama Sud e il Sud risponde col suo sapere antico, che affonda le radici nei millenni. Tutto ha visto e tutto vedrà questa terra magica, zeppa di energie, a tratti sconosciute e inedite, sebbene perfettamente percepite da chiunque calchi le sue “strade”.
Lunga oramai appare la strada percorsa dalla rubrica Versi & Contro-Versi, che, inaugurata nel 2020, il 24 aprile per la precisione, ha accolto non pochi poeti, alcuni dei quali, come si sarebbe detto un tempo, sono Extra-Regno. In questo ventiseiesimo appuntamento, ritorna con i suoi versi Mauro Marino, noto astro letterario del Distretto Culturale Leccese, attivo in tale perimetro da oltre un trentennio. Per dirla tutta, Mauro è uno dei protagonisti, col suo -ma non esclusivo- Fondo Verri, che ha contribuito all’edificazione dell’attuale assetto del nostro Distretto Culturale, quello nel quale oggi noi tutti ci muoviamo e viviamo la nostra vita letteraria e umanistica. Un Distretto che non è più esclusiva degli accademici, i quali in gran parte tuttavia hanno sicuramente caratterizzato la cultura leccese e salentina fino agli anni ’80 del secolo scorso, a partire ovviamente dal secondo dopoguerra. E questo sia nei processi formativi sia in quelli più squisitamente espressivi, in cui oggi, e a partire dagli anni ’90, quest’ultimi si estrinsecano in forma più democratica e pluralista.
Ritorna ad essere protagonista della rubrica domenicale Versi & ControVersi, Rossella Maggio, poetessa e scrittrice leccese, che è tra le penne “della prima ora” di Venti di Ponente, e in quanto tale, per me e per noi tutti, è legittimamente considerata tra le fondatrici del Nostro Giornale.
L’amore è quel luogo fisico ed esistenziale dove tutto accade. Luogo che abbandonato e al di là del quale, dunque, nulla è successo, non una traccia …forse, solo un “insignificante graffio”.
Preambolo a parte, probabilmente un po’ oscuro, questa volta Venti di Ponente nella sua storica rubrica Versi & Controversi propone una breve prosa poetata di Iolanda Costantini, giovane donna che vive a Milano.
E così, Venti di Ponente procede ad un nuovo riavvio, questa volta per intingere ai respiri più profondi del tempo d’autunno, per solcarne i toni e le atmosfere calde. Un tempo definito da molti il tramonto di un frangente di vita, quale appunto l’anno solare, e per alcuni considerato il preludio all’inverno.
E questo nuovo e rinnovato avvio si ammanta di colori del tutto particolari, perché in questa rubrica, Versi e Controversi appunto, si insinua e prende posizione il nostro politologo ed economista Ignazio del Gaudio, giornalista di nicchia, forse per scelta, che per Venti di Ponente ha prodotto non pochi pezzi di sicuro valore.
Questo mese arricchisce la nostra rubrica il contributo poetico di Lidia Caputo, fino a qualche anno fa docente di materie letteraria “…al Banzi” di Lecce, e oggi nell’entourage delle Cattedre di Filosofia Morale e di Filosofia Teoretica dell’Università del Salento.
Leggendo la sua recentissima silloge, pubblicata nel mese di giugno di quest’anno, titolata “Come Fanciulla”, si percepisce subito che la poesia della Caputo è preziosa, poiché dotata di più piani di lettura, a volte, non accessibili a tutti. Si potrebbe affermare, come soleva esprimersi il compianto professor Mario De Marco, che quella di Lidia è una poesia per tutti e per nessuno.
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È Donato Carlà il protagonista del ventesimo appuntamento di questa nostra Rubrica, Quadri & S-Quadri, inaugurata ben oltre quattro anni fa, con lo scopo di realizzare degli spot su artisti noti e meno noti, salentini, ma anche di risonanza più ampia. Un protagonista non solo per la sua pittura. Donato, infatti, è stato artista molto attivo tra gli anni ’70 e ’80. Cresciuto come abile pittore tra Lecce e Milano, dove infatti, qui ha conseguito il massimo titolo formativo, presso l’Accademia delle Belle Arti di Brera, a partire dagli anni ’90 per molte circostanze coincidenti ha dovuto allontanarsi dal mondo della pittura, che solo dopo trent’anni, qualche tempo addietro, insomma, l’ha richiamato a rispettare la sua antica e originaria passione, a dare compimento anche a questo suo aspetto della sua esistenza. Richiamo che si è tradotto in un corpo di opere, a nostro avviso, di grande interesse, e non solo perché è qualcosa che esce fuori dal coro…
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Mercoledì 21 giugno (ore 20:30 - ingresso libero fino a esaurimento posti) nel Chiostro dei Teatini a Lecce si conclude la stagione primaverile della rassegna “I concerti del Conservatorio” promossa dal Tito Schipa di Lecce. In occasione della Festa della Musica, con il claim Vivi la Vita!, in collaborazione con il Comune di Lecce e Ama - Accademia Mediterranea dell'Attore, da non perdere "Danzano Parole Note", uno spettacolo tra musica e parole con una scaletta che attraversa tardo barocco, musica sacra ottocentesca, tardo-romanticismo, brani rinascimentali, neoclassicismo fino all'operetta, il tutto intramezzato da interventi narrativi.