Versi & Contro-Versi fu una delle prime rubriche del Nostro giornale ad essere varata, circa tre anni fa. Proprio per questo ha visto e superato tutte le sue vicissitudini, senza tuttavia venir meno allo spirito con cui fu creata dai suoi ideatori, e cioè fare da vetrina non solo a veterani della poesia salentina, ma anche e forse soprattutto per dare uno spazio agli esordienti della nostra Terra, creando un mix culturale che in qualche modo fungesse da ponte tra le generazioni di poeti più navigati e coloro che si accingevano a fare un percorso tanto interessante e pieno di pathos, quanto incerto e irto di difficoltà di varia specie.
Anna Rita Merico vive in Salento. Originaria di Nola, nel napoletano, patria di Giordano Bruno e Pomponio Algieri, si è laureata in Filosofia presso l’Università Federico II di Napoli. Insegnamento e ricerca, sugli studi legati alla conoscenza del pensiero femminile nei secoli, sono stati il suo pane quotidiano, così come anche un’intensa attività di saggista. Ma l’indagine poetica, da sempre praticata, è divenuta nel tempo la pietra angolare della sua attività creativa nella quale far confluire la pienezza osmotica generativa di conoscenza filosofica e poesia.
Questa volta, Per Versi & Controversi, l’appuntamento è con Pina Petracca, poetessa di comprovato valore, nota non solo agli addetti ai lavori, ma anche ad un pubblico molto vasto, almeno in territorio salentino. Poetessa da sempre, a detta di molte delle sue “compagne di classe”,si è imposta alla ribalta e agli onori della critica più di un quindicennio fa, non deludendo mai, ma al contrario rafforzando, in una progressione significativa, un’immagine di sé e della sua poesia, che vanno assumendo caratteri sempre più marcati e nitidi.
Da quarant’anni il Gruppo de “La Vallisa” fondato a Bari nel 1980 ruota intorno alla rivista omonima. Nata da un’idea di alcuni poeti, scrittori e intellettuali, è la rivista più longeva in Italia, la cui attività si basa su un programma di autogestione e progetta incontri per parlare di poesia e non solo.
In qualche modo, proprio in questo tempo in cui l’inverno si fa più “duro”, mentre transitiamo in prossimità dei giorni detti “della merla”, quelli solitamente più freddi dell’anno, quelli in cui la Natura ci costringe a “ripiegarci” nelle nostre case, in noi stessi, potrebbe sembrare paradossale ospitare Giuseppe Greco nella nostra oramai nota Rubrica, Versi & Contro-Versi. Eh sì, perché la poesia di Giuseppe Greco -nota da più di un ventennio e pluripremiata- con tutte le forme retoriche disponibili, intinge alla Natura, quale manifestazione che desta stupore e meraviglia, incanto, causa efficiente dell’espansione del nostro sentire e dei nostri sentimenti. Lui, Giuseppe, riesce sempre a dare le giuste parole ai moti dell’animo di molti di noi, mentre contempliamo, osserviamo, ci dissetiamo alle visioni maestose che offre la Natura.
È ancora la volta di Iolanda Costantini per Versi & Contro-Versi: una milanese d’adozione, ma salentina di origini. Nord chiama Sud e il Sud risponde col suo sapere antico, che affonda le radici nei millenni. Tutto ha visto e tutto vedrà questa terra magica, zeppa di energie, a tratti sconosciute e inedite, sebbene perfettamente percepite da chiunque calchi le sue “strade”.
Lunga oramai appare la strada percorsa dalla rubrica Versi & Contro-Versi, che, inaugurata nel 2020, il 24 aprile per la precisione, ha accolto non pochi poeti, alcuni dei quali, come si sarebbe detto un tempo, sono Extra-Regno. In questo ventiseiesimo appuntamento, ritorna con i suoi versi Mauro Marino, noto astro letterario del Distretto Culturale Leccese, attivo in tale perimetro da oltre un trentennio. Per dirla tutta, Mauro è uno dei protagonisti, col suo -ma non esclusivo- Fondo Verri, che ha contribuito all’edificazione dell’attuale assetto del nostro Distretto Culturale, quello nel quale oggi noi tutti ci muoviamo e viviamo la nostra vita letteraria e umanistica. Un Distretto che non è più esclusiva degli accademici, i quali in gran parte tuttavia hanno sicuramente caratterizzato la cultura leccese e salentina fino agli anni ’80 del secolo scorso, a partire ovviamente dal secondo dopoguerra. E questo sia nei processi formativi sia in quelli più squisitamente espressivi, in cui oggi, e a partire dagli anni ’90, quest’ultimi si estrinsecano in forma più democratica e pluralista.
Ritorna ad essere protagonista della rubrica domenicale Versi & ControVersi, Rossella Maggio, poetessa e scrittrice leccese, che è tra le penne “della prima ora” di Venti di Ponente, e in quanto tale, per me e per noi tutti, è legittimamente considerata tra le fondatrici del Nostro Giornale.
L’amore è quel luogo fisico ed esistenziale dove tutto accade. Luogo che abbandonato e al di là del quale, dunque, nulla è successo, non una traccia …forse, solo un “insignificante graffio”.
Preambolo a parte, probabilmente un po’ oscuro, questa volta Venti di Ponente nella sua storica rubrica Versi & Controversi propone una breve prosa poetata di Iolanda Costantini, giovane donna che vive a Milano.
E così, Venti di Ponente procede ad un nuovo riavvio, questa volta per intingere ai respiri più profondi del tempo d’autunno, per solcarne i toni e le atmosfere calde. Un tempo definito da molti il tramonto di un frangente di vita, quale appunto l’anno solare, e per alcuni considerato il preludio all’inverno.
E questo nuovo e rinnovato avvio si ammanta di colori del tutto particolari, perché in questa rubrica, Versi e Controversi appunto, si insinua e prende posizione il nostro politologo ed economista Ignazio del Gaudio, giornalista di nicchia, forse per scelta, che per Venti di Ponente ha prodotto non pochi pezzi di sicuro valore.
Questo mese arricchisce la nostra rubrica il contributo poetico di Lidia Caputo, fino a qualche anno fa docente di materie letteraria “…al Banzi” di Lecce, e oggi nell’entourage delle Cattedre di Filosofia Morale e di Filosofia Teoretica dell’Università del Salento.
Leggendo la sua recentissima silloge, pubblicata nel mese di giugno di quest’anno, titolata “Come Fanciulla”, si percepisce subito che la poesia della Caputo è preziosa, poiché dotata di più piani di lettura, a volte, non accessibili a tutti. Si potrebbe affermare, come soleva esprimersi il compianto professor Mario De Marco, che quella di Lidia è una poesia per tutti e per nessuno.
Del tutto particolare questo ventunesimo appuntamento con la rubrica di Venti di Ponente, Versi e Contro-Versi. Lo specifico è rappresentato dal tandem tra un poeta ed un fotografo. Più esattamente, da un lato troviamo Marco Rossetti, un poeta di strada, un marchigiano che da tempo vive a Lecce. Spesso lo si trova nei pressi del “Corso Vecchio”, col suo cane. Dall’altra, Chiara Marick, una fotografa brindisina, ovvero di Torre Santa Susanna, la quale nelle sue incursioni artistiche, spesso si trova nel capoluogo salentino.
E così siamo al secondo appuntamento dalla ri-partenza della nostra rubrica Versi e Contro-Versi condotta egregiamente da Rosanna Gobetti. Questa domenica, però, generosamente Rosanna mi ha concesso in prestito il suo spazio. E gliene sono grata!
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