Febbraio, mese degli innamorati. Di tutte le storie d’amore del repertorio letterario e cinematografico, la mia preferita resta sempre quella fra Isabeau D’Anjeau ed Etienne Navarre nel film Ladyhawke, diretto da Richard Donner nel 1985, ambientata nella Francia del XIII secolo.
Durante le passate vacanze natalizie ho avuto modo di rivedere, forse per la 314ª volta, Oliver Twist, lo straordinario film diretto da Roman Polański nel 2005, ispirato al celebre romanzo di Charles Dickens. Fin dalla primissima volta rimasi affascinato dalla sua atmosfera cupa, dai suoi grotteschi personaggi, dalla poetica colonna sonora. In particolare, fui colpito dall’impeccabile somiglianza di uno dei principali “cattivi” della storia nelle due versioni, Fagin, l’onesto e avaro gentiluomo che insegnò a tanti giovanotti la nobile professione del borseggio. E la Provvidenza vuole che, in una delle mie quotidiane ronde pomeridiane, nel tentativo di saziare il mio insaziabile appetito di giochi da aggiungere alla collezione, trovassi questo piccolo tesoro edito dalla casa Asmodee nel 2018: Oliver Twist, il gioco da tavolo. E, come si suol dire, carpe diem…
Ormai lo sapete tutti che sono più ritardatario dell’8 o del 23 sulla ruota di Napoli. Ed è per tenere alta questa mia illustre reputazione che presento allo sbocciare d’un vinoso novembre un gioco da tavolo a tema la Natura, argomento portante del mese di settembre.
Venti di Ponente riprende la Rubrica “Giochi di giochi”!
Dopo aver ormeggiato nel porto dell’Isola dell’Estate, salpiamo per il nostro quarto viaggio a bordo del Vascello dei Giochi, favorito dal soffio dei Venti di Ponente. Ammainiamo le vele, ecco la Rotta: i Reami dell’Universo Disney.
Dai, siamo onesti! Chi non ha mai desiderato tuffarsi nella piscina traboccante i fantastiliardi di zio Paperone? Oppure saltare sulla313 di Paperinik a tutta velocità? O mettere in funzione i diabolici marchingegni di Archimede Pitagorico? Nell’episodio di Paperino sull’acqua concentrata si dice che, in verità, la scoperta di un’invenzione accade sempre nel modo più «casualmente casuale».
Mio fratello Gigi nel 2002 mi regalò la prima versione del gioco da tavolo Cartagena, per la precisione il 12 novembre. A colpirmi come prima cosa non fu tanto il titolo, ma la scatola: cupa, dai toni freddi, tendente al bluastro, e due marchi rossi, più accesi, stampati sul lato sinistro, che riportavano le diciture «Spiele des Jahres 2001» e «Spiele Hit für Familien 2001». Con occhi pieni di amore fraterno, tentando vanamente di imitare un simil stilnovo dantesco, gli chiesi: «E cce suntu?» La risposta, che mai data mi fu, la trovai da solo anni dopo.
Giochi. Solo momenti ricreativi da vivere oppure sport della mente? Lo scopriremo assieme in questa rubrica. Ve ne racconterò i segreti e la bellezza, dove estro e humour abbracciano il mondo.
La Buona Sorte è cieca ma ella vede benissimo
Con quale gioco da tavolo un appassionato trentenne può inaugurare una rubrica ludica in un 2021 ancora tormentato dal Covid-19? Ovviamente con “1347 – Lo giuoco de la peste nera”, lanciato dal gruppo-brand Feudalesimo e Libertà nel 2018 sulla piattaforma statunitense Kickstarter su progetto di Marco Mingozzi. I partecipanti potranno immergersi in una cupa atmosfera medievale, accentuata dalla sceneggiatura in volgare rinascimentale e dalle illustrazioni fumettistico-grottesche di Daniela Giubellini e Alessandro Abbadini.
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09 Luglio 2022