1347 – Lo giuoco de la peste nera - di Walter Zitano

1347 – Lo giuoco de la peste nera - di Walter Zitano

Giochi. Solo momenti ricreativi da vivere oppure sport della mente? Lo scopriremo assieme in questa rubrica. Ve ne racconterò i segreti e la bellezza, dove estro e humour abbracciano il mondo.

La Buona Sorte è cieca ma ella vede benissimo

Con quale gioco da tavolo un appassionato trentenne può inaugurare una rubrica ludica in un 2021 ancora tormentato dal Covid-19?  Ovviamente con “1347 – Lo giuoco de la peste nera”, lanciato dal gruppo-brand Feudalesimo e Libertà nel 2018 sulla piattaforma statunitense Kickstarter su progetto di Marco Mingozzi. I partecipanti potranno immergersi in una cupa atmosfera medievale, accentuata dalla sceneggiatura in volgare rinascimentale e dalle illustrazioni fumettistico-grottesche di Daniela Giubellini e Alessandro Abbadini.

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Scopriamo l’anima del gioco: Anno del Signore 1347. La Peste Nera giunge a Firenze da Oriente e la Rovina e le Tenebre pongono su tutte le cose il proprio vasto impero. Miseria e morte ben presto prendono il sopravvento nei borghi e nelle campagne. Nobili e plebei si ammalano alla stessa maniera, nessuno può sfuggire al nero morbo. Quale ne è la causa? Quale medicamento adoperare? Clero e Scienza sono in disappunto sulla sua origine, così come i dotti lo sono sui metodi di cura. Il Giocatore è un Cerusico incaricato di curare gli appestati all’interno dell’urbe; che sia una punizione divina o meno, il lavoro di certo non manca. Le genti, pur di guarire e non ricadere nell’«abbraccio mortifero della Mietitrice», saranno disposte a servire il Cerusico acciocché egli possa adempiere meglio al proprio compito. Scopo del Giocatore è divenire il «Cerusico più illustre dell’urbe». Ma non è il solo ad aggirarsi tra le mura cittadine alla ricerca di malati da salvare. Poiché la città è molto piccola per così tanti medici, il Giocatore, oltre a ridonare la salute agli infermi, dovrà acquisire il maggior prestigio, affinché non vi siano dubbi su quale miglior uomo di scienza è bene consultare et finanziare in caso di future epidemie. Per conseguire il proprio obiettivo il Cerusico dovrà assistere gli appestati, accrescere la propria influenza nelle varie aree cittadine, costruire migliorie e far fruttare le risorse offerte dal mercato, cercando di essere remunerato “adeguatamente” per i servigi prestati. Fortunatamente per lui, la società intera è in preda al caos, leggi e istituzioni crollano lentamente e lo sciacallaggio agisce indisturbato fra le strade. Quale occasione migliore per racimolare tintinnante danaro extra?

I giocatori, da 2 a 6, iniziano la partita in egual maniera, possedendo 2 Carte Risorsa, 5 Gettoni Influenza, 6 Danari e 3 Monatti; avvalendosi di un qualsiasi metodo nominano un Primus Doctor. Per vincere il Partecipante dovrà acquisire il maggior numero di Punti Ricchezza, che dipendono dagli elementi posseduti al termine o investiti durante la partita. Il gioco si sviluppa per round, ognuno dei quali è costituito ordinatamente da una fase degli Investimenti, una delle Azioni, una di Mantenimento e una degli Eventi, dove i giocatori, partendo dal Primus Doctor e procedendo in senso orario, agiranno nelle 4 fasi. Poiché la Buona Sorte è Cieca ma la Iella vede benissimo, al termine di ogni round tutti i giocatori subiranno il nefasto destino cagionato dalle Carte Evento. Per “produrre ricchezza” dovranno agire nelle 6 aree urbane disponibili, ognuna delle quali permette di compiere determinate azioni, come trovare Sudditi da curare nel Borgo, acquistare Risorse al Mercato, guadagnare Monete nel Contado, depredare gli avversari nei Bassifondi o costruire Speziali, Botteghe, Taverne e Lazzaretti grazie al Porto. La Schola Medica è un’area ibrida. All’inizio di ogni round i giocatori competono in un’asta, investendo segretamente a piacimento la propria Influenza nelle varie aree cittadine; il Giocatore che avrà effettuato l’investimento maggiore in un particolare settore potrà eseguirne le Azioni specifiche. Per poter usufruire dei privilegi forniti dai propri Sudditi ed evitare che tornino fra le braccia del nero morbo, il Medico dovrà provvedere al loro Mantenimento pagandone le cure. Il Giocatore, inoltre, potrà impiegare le Risorse acquistate, i Monatti reclutati o le Espansioni costruite per potenziare le proprie azioni. Il tempo a disposizione è però poco; il nero flagello si propaga rapidamente a macchia d’olio: abbiamo al più dieci turni per raggiungere l’obiettivo.

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Lo giuoco de la peste nera mi ha riportato ai primi anni da adolescente-scolaro rammentandomi i precetti impartiti da Fra’ Cipolla, il buontempone monaco antoniano protagonista del Decamerone che riuscì a prendersi gioco dei due irriverenti bricconi che sostituirono le “piume” dell’Arcangelo Gabriele con i “carboni ardenti” di san Lorenzo. E per vincere di astuzia a Lo giuoco de la peste nera ne servirà parecchia!

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