Versi & Contro-Versi (29) con Pina Petracca

Versi & Contro-Versi (29) con Pina Petracca

       Questa volta, Per Versi & Controversi, l’appuntamento è con Pina Petracca, poetessa di comprovato valore, nota non solo agli addetti ai lavori, ma anche ad un pubblico molto vasto, almeno in territorio salentino. Poetessa da sempre, a detta di molte delle sue “compagne di classe”,si è imposta alla ribalta e agli onori della critica più di un quindicennio fa, non deludendo mai, ma al contrario rafforzando, in una progressione significativa, un’immagine di sé e della sua poesia, che vanno assumendo caratteri sempre più marcati e nitidi.

     Quello di Pina Petracca è un universo dove la voce della vita si fa sommessa, spesso rassegnata, allenata alla ferma, sagace resistenza al dolore del mondo, un sentire così ramificato da toccare il cuore della terra, che sia essere umano o humus vero e proprio, non fa differenza. Mare, terra, aria, luce, ombra, silenzi e parole dure che si impongono con la forza nitida della coscienza a chi sa osservare, nella sua minuzia, la grandezza delle cose. Quel rasoterra così lampante, così eloquente e illuminante da scomodare, per sondarle, tutte le altezze.

     Quanta solitudine si addensa intorno alla pazzia dell’umano che osi aspirare a una marzolina imprevedibilità, alla primaverile, sorgiva irragionevolezza del colpo d’aria o d’ala e a cui non resta che nascondersene dalla folla.

        Eppure rinnovato è lo stupore primigenio “d’equinozi/di improvvisi cambi di stagione/ di primavere/ di api e di farfalle. E Mi coglie di sorpresa /il nuovo sole/ ormai nell’ombra/ d’eclissati raggi.” Di quali meraviglie o sconforti siano foriere queste cadenze note, ma sorprendenti non lo possiamo sapere. Ma con Pina, possiamo dire: “Intanto è afa/ intanto non respiro./ Intanto di stupore/ vivo.”

        In tale direzione, qui di seguito la sua poesia Mi Stupisco Ancora del 2015, pubblicata nella sua penultima raccolta Solitudini a Sud della Tua Luce, edita da Esperidi nel 2017.

Rossella Maggio

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Mi stupisco ancora

Mi stupisco ancora
d’equinozi
di improvvisi cambi di stagione
di primavere.
Di api e farfalle.
E mi coglie di sorpresa
il nuovo sole
oramai nell’ombra
d’eclissati raggi.
 
Ed i solstizi
che s’apprestano a venire
chissà se porteranno miele
se schiuderanno
ali alle crisalidi
se passerà
il maestrale
a spazzare tutto.
 
Intanto è afa
intanto non respiro.
Intanto di stupore vivo.

Pina Petracca

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