Lo sversamento di rifiuti anomali e il possibile inquinamento ambientale in Zona Fiorini continua a preoccupare politica ed istituzioni. Come segnalato con forza dai residenti in quella e nelle zone limitrofe, sarebbero auspicabili con urgenza sopralluoghi tecnici per comprendere la portata dell’eventuale danno. Infatti, dopo le richieste di intervento rivolte ad Arpa e Dipartimento Prevenzione, come riportato in un nostro articolo, nella mattinata di ieri, primo luglio, il consigliere regionale Antonio Trevisi si è recato sul posto, accompagnato proprio dal Dipartimento dell’Asl Lecce e dai ricercatori del Progetto Minore.
Nelle scorse ore, poi, lo stesso Trevisi ha diramato una nota ufficiale, nella quale si afferma e si sottolinea con forza la necessità di approfondire le analisi su terreni e falde acquifere:
“Il consigliere del Movimento 5 Stelle Antonio Trevisi questa mattina ha effettuato un primo sopralluogo in zona Fiorini, sulla provinciale Lecce - Arnesano, insieme ai ricercatori del Progetto Minore (Monitoraggi Idrici Non Obbligatori a livello Regionale) del Dipartimento di Prevenzione della Asl Lecce per verificare lo stato delle falde dei terreni. Una zona in cui sono stati segnalati sversamenti anomali durati anni, all’interno della cave nelle vicinanze del collegio Fiorini. L'area oggi ospita i corsi di laurea in Fisica e in Matematica della Facoltà di Scienze Matematiche e dei Dipartimenti di Fisica, di Matematica e di Scienze dei Materiali.
“Ritengo necessario - spiega il consigliere - approfondire lo stato di questi terreni, alcuni anche dedicati alla coltivazione, per capire quale sia la reale situazione oggi. Ringrazio i ricercatori del Progetto Minore promosso dal Dipartimento di Prevenzione della ASL Lecce che sono intervenuti oggi per i controlli necessari. Il Progetto Minore svolge un lavoro importante di monitoraggio delle acque sotterranee per la conoscenza dello stato di salute attuale dell’intero acquifero salentino e sulle acque destinate al consumo umano a maggior tutela della Salute Pubblica. Un lavoro prezioso a cui si è aggiunto anche l’impegno in attività di ricerca sul Covid-19. Per questo è importante il coinvolgimento di borsisti e ricercatori per l’analisi del terreno e avere certezza che il suolo sia idoneo alla coltivazione senza pericoli per la salute dei cittadini”.”
