Il Lecce è un uragano. Sette gol alla Reggiana e secondo posto in classifica – Cristian Giaracuni

Il Lecce è un uragano. Sette gol alla Reggiana e secondo posto in classifica – Cristian Giaracuni

             Archiviata la sosta per le nazionali, il Lecce riparte come se non si fosse mai fermato. E lo fa con un’altra goleada. Dopo i cinque gol rifilati all’Entella stavolta tocca alla malcapitata Reggiana subire la furia dei giallorossi, che seppelliscono gli emiliani con sette gol ed uno strapotere tecnico a tratti imbarazzante.

             Il Lecce è un uragano che, insieme al vento di questo sabato d’autunno salentino, si abbatte su una Reggiana che sembra una capanna di paglia, incapace tatticamente e fisicamente di arginare le micidiali folate offensive della squadra di Corini.

             Gli emiliani, devastati nelle scorse settimane dai contagi, sono quelli che hanno pagato al Covid il tributo più alto della serie B ed oggi sono ancora una squadra alla ricerca di un’identità e soprattutto di una condizione fisica accettabile. La squadra che ha giustiziato il Bari nella finale play-off per la promozione in serie B, può finalmente disporre di tutti gli effettivi: il tecnico Alvini schiera il capitano Rozzio al centro della difesa a tre con l’ex Fronisone Ajeti alla sua destra e Andrea Costa a completare il terzetto difensivo. Fausto Rossi guida il centrocampo, mentre Kargbo e Radrezza sono chiamati a sostenere l’azione del centravanti Mazzocchi.

             La squadra di Corini, che torna in panchina dopo la squalifica, un’identità ce l’ha eccome. Con Dermaku ko e Zuta in non perfette condizioni, l’ex tecnico del Brescia ripropone infatti l’11 tipo con l’ormai consolidato 4-3-1-2 disegnato per esaltare le bocche di fuoco giallorosse.

             Bocche di fuoco che cominciano a cannoneggiare dopo appena due minuti dal fischio d’inizio. Stepinski è il primo a cercare il gol con un sinistro dal limite che il portiere Venturi blocca senza problemi e due minuti più tardi la resistenza della Reggiana è già caduta.

             L’azione avvolgente del Lecce innesca Mancosu sulla destra che sfrutta la pigra opposizione di Rozzio e mette sul secondo palo il pallone su cui arriva puntuale la zampata di Coda, ancora in gol per la quinta gara consecutiva e bravo a sfruttare l’uscita non perfetta di Venturi.

             Trovato l’1 a 0, il Lecce insiste. Al 5° minuto Mancosu ci prova da fuori trovando la parata del portiere ospite, che due minuti dopo deve sfoderare un intervento decisamente più difficile sulla botta di Stepinski: Coda affonda sulla destra lasciando sul posto un Rozzio in estrema difficoltà e serve a rimorchio il polacco, che calcia in porta trovando la respinta di piede di Venturi. L’assedio giallorosso continua e all’8° ancora Mancosu cerca il gol con un sinistro a giro dal limite dell’area che si spegne a lato di un soffio.

             La Reggiana tenta di uscire dalla propria metà campo e al minuto 10 Mazzocchi riceve in area, si gira e lascia partire un destro secco ma centrale che non impensierisce Gabriel.

             Per gli emiliani è solo un attimo di respiro perché al 20° la premiata ditta Coda-Mancosu concede il bis e il Lecce centra il raddoppio. L’imbucata centrale del capitano giallorosso trova Coda al confine dell’area di rigore in posizione regolare. Al centravanti servono due passi per controllare il pallone, calciare e battere Venturi.

             Con il risultato in sicurezza il Lecce rifiata chiamando la Reggiana all’attacco. Ma la squadra ospite è squilibrata e si espone ad una serie di ripartenze giallorosse potenzialmente letali. Al 26° però la squadra di Alvini trova il modo per mettere in difficoltà Gabriel con il destro di Lunetta, che sfrutta una sponda di Kargbo e chiama il portiere brasiliano ad una parata complicata.

             Quando riparte, il Lecce è debordante e al minuto 38 blinda il risultato con il colpo da biliardo di Tachsidis. Dopo aver addomesticato un rilancio di Gabriel, Coda affida il pallone al centrocampista greco che a pochi passi dal limite dell’area lascia partire un sinistro al velluto che si infila nell’angolo più lontano alle spalle del portiere avversario.

             Nel finale del primo tempo c’è spazio per un altro bel tentativo di Mazzocchi che si gira in un fazzoletto e batte verso la porta dove Gabriel è reattivo e respinge in angolo.

             All’intervallo Alvini lascia negli spogliatoi un disastroso Ajeti sostituendolo con Gyamfi, mentre nel Lecce l’ammonito Paganini fa spazio a Majer. Anche il secondo tempo, come il primo, è inaugurato da una conclusione di Stepinski che chiude una combinazione con Henderson scoccando un destro che Venturi devia in angolo.

             Al 50° il Lecce trova il poker e il polacco è ancora protagonista. Tocca a lui pilotare il contropiede conducendo il pallone dalla sua metà campo fino all’area avversaria, là dove entra in gioco l’implacabile Coda che controlla con il destro e col mancino firma la sua personale tripletta.

             A questo punto Corini decide di gestire le forze in vista della prossima sfida di Verona: Coda lascia il posto a Falco prendendosi gli applausi dei presenti e Zuta sostituisce un acciaccato Meccariello.

             Alvini prova a rianimare i suoi inserendo Cambiaghi e Muratore per Radrezza e Lunetti e ridisegnando l’assetto difensivo. E al 58° proprio Cambiaghi chiude una combinazione nell’area di rigore giallorossa con un destro forte e preciso che Gabriel devia in angolo. Dal corner seguente arriva il gol della Reggiana firmato da Rozzio, bravissimo a staccare di testa con il tempo giusto sul cross di Rossi.

             Il Lecce non si scompone e ricomincia a martellare. Al 63° il sinistro morbido di Falco finisce alto e tre minuto dopo Tachsidis raccoglie un lancio di Henderson ma manca la doppietta calciando a lato. E al minuto 69 arriva il quinto gol. Henderson spinge l’ennesimo contropiede per poi innescare Falco che in area disorienta Costa e chiude l’azione con il destro vincente.

             Al 72° Gabriel manda in corner un destro secco di Muratore che chiude una bella azione di Kirwan, subentrato allo sfortunato Gyamfi.

             Nel finale la squadra giallorossa è una lama inesorabile che affonda in una difesa, quella della Reggina, fatta di burro fuso. Al 75° Mancosu serve l’assist a Majer che da sinistra apre il piatto destro timbrando il 6-1. Poi, dopo la traversa centrata dal destro dai venti metri di Adjapong, al minuto 84 arriva anche il gol numero sette. Stavolta è Calderoni a chiudere l’ennesima azione avvolgente del Lecce con un esterno sinistro che non lascia scampo a Venturi, costretto a raccogliere ancora il pallone in fondo al sacco. Sul 7-1 Alvini ha qualcosa da dire sull’atteggiamento del Lecce e l’ambiente si surriscalda. Così nel finale la squadra di Corini capisce che sette gol sono abbastanza e che è meglio fermarsi. La pensa allo stesso modo anche il direttore di gara Maggioni che manda tutti sotto la doccia senza recupero.

             Con i tre punti di oggi il Lecce sale al secondo posto a due punti dell’Empoli, fermato sul 2-2 dal Cittadella. I giallorossi sono ufficialmente iscritti alla corsa promozione e venerdì al Bentegodi avranno a disposizione lo scontro diretto contro il Chievo per continuare la scalata.

TABELLINO

Lecce – Reggiana 7-1 (Coda (L) 4°; Coda (L) 20°; Tachsidis (L) 38°; Coda (L) 50°; Rozzio (R) 58°; Falco (L) 69°; Majer (L) 75°; Calderoni (L) 84°)

Lecce: 4-3-1-2

Gabriel, Adjapong, Lucioni, Meccariello (dal 55° Zuta), Calderoni, Paganini (dal 46° Majer), Tachsidis, Henderson (dal 81° Listowski), Mancosu, Coda (dal 55° Falco), Stepinski (dall’81° Pettinari). All. Corini

Reggiana: 3-4-3

Venturi, Ajeti (dal 46° Gyamfi, dal 68° Kirwan), Rozzio, Costa, Libutti, Varone, Rossi (dal 64° Pezzella), Lunetta (dal 54° Muratore), Mazzocchi, Radrezza (dal 54° Cambiaghi), Kargbo. All. Alvini

Arbitro: Lorenzo Maggioni

 Ammoniti: Paganini (L); Varone (R); Falco (L).

Cristian Giaracuni

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