Anche per questo mese Caterina Gerardi propone il suo contributo fotografico per Venti di Ponente. Si tratta di un’immagine nella quale racconta, a parere di chi scrive, di uno dei momenti di cui è composta un’esistenza, e ciò questa volta in forma puramente simbolica. Per l’osservatore più attento, Caterina sembra richiamarsi alla cultura classica, avvalendosi di mezzi e scenari poveri, quali piccoli tronchi di legno levigati dal tempo, una spiaggia e il mare, per lo più scuro e tenebroso. In lontananza, il cielo, che non sovrasta il quadro di riferimento, ma è posto in un al di là irraggiungibile.
Dopo una certa sosta, Venti di Ponente ha ripreso le sue attività, come al solito in parte giornalistiche stricto sensu, in parte culturali di ampio respiro. E se alcune penne e risorse intellettuali hanno abbandonato questo giovane giornale, altre se ne sono aggiunte, mentre altre ancora non hanno avuto esitazione ad attendere la ripresa del grande viaggio di questo quotidiano. Tra queste ultime ci ritroviamo io e Caterina Gerardi, che continuiamo a portare avanti questa rubrica sulla fotografia, avviata circa dieci mesi fa. Una rubrica peraltro molto seguita non solo in modo particolare a Lecce, ma anche a Milano e dintorni: è quanto dicono le rilevazioni statistiche del giornale.
Per questo fine settimana d’autunno inoltrato, peraltro molto benigno, mite, dalle giuste mestizie, la Nostra Caterina Gerardi propone una fotografia che impone una grande riflessione in linea con questo Tempo.
Questa settimana Caterina Gerardi propone ai lettori di Venti di Ponente ancora una fotografia, che può avere più chiavi di lettura, anzi più livelli di lettura, da quello più semplice, elementare a quello più evoluto e raffinato...sino a giungere ad essere tangere l’improbabile.
Questa settimana Caterina Gerardi propone ai lettori di Venti di Ponente una fotografia, che può avere più chiavi di lettura, anzi più livelli di lettura, da quello più semplice, elementare a quello più evoluto e raffinato...sino a giungere ad essere tangere l’improbabile. Uno scatto tratto dal suo volume Password del 1998 edito da Lupetti di Milano, che rientra in quella che è una raccolta documentaria sui tombini più significativi, sia sul piano storico sia su quello estetico.
Nella raffinata retorica della Gerardi, qui un anticlimax ricercato, voluto, somministrato con la grazia che la connota, rispetto al quale bisogna essere fotografi navigati e molto esperti per proporre….
Tra gli habitués è noto che la domenica Venti di Ponente si dedica, in maniera esclusiva, alla pubblicazione di poesie, fotografie, pitture di operatori artistici, la cui attività non è casuale, ma frutto di un “lavorio” significativo e meritevole. Questa domenica è la volta di Caterina Gerardi, oggi, forse, la colonna portante della fotografia nel Salento e soprattutto a Lecce. Nota in ambito nazionale e con addentellati di livello internazionale rilevanti, Caterina si intrattiene nell’esercizio fotografico da oltre quarant’anni, non mancando significative esperienze da regista. Ovviamente, inutile sottolineare la mole delle pubblicazioni, che richiederebbe e richiede spazi più importanti.
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