Il Paesaggio nel rapporto tra uomo e natura: I Macchiaioli, Russo, Meloniski - a cura di Pisacane Arte - Milano

 Il Paesaggio nel rapporto tra uomo e natura: I Macchiaioli,  Russo,  Meloniski - a cura di Pisacane Arte - Milano

    Il rapporto tra uomo e natura è cambiato nel corso dei secoli. Possiamo anche rendere grazie all'Arte, se oggi sappiamo come è avvenuto questo mutamento. A mano a mano, la natura rivendicava sempre più la sua importanza all'interno delle opere: basti pensare che la sua funzione iniziale che “costituiva lo sfondo di storie e vicende umane”, si avvia a dar vita ad un genere del tutto nuovo dell'arte figurativa, ovvero quello paesaggistico.

    Ecco che le tecniche vengono sempre più perfezionate in modo da rappresentare un paesaggio sempre più realistico; ad esempio, nasce la prospettiva, prima lineare con Brunelleschi e poi aerea con Leonardo.

    Questi paesaggi però, iniziano a cambiare quando sorge la volontà da parte degli artisti di riavvicinarsi alla natura. Da quel momento, la produzione di opere paesaggistiche si trasforma in “en plain air”, all'aria aperta: gli artisti non progettano, non definiscono, ma semplicemente guardano e creano sulla tela impressioni fatte di luci e colori, dove la natura è la protagonista indiscussa dell'opera.

   Parallelamente però, si assiste ad un incremento della presenza urbana nella società. Nelle tele, di conseguenza, non si vede più quella pura e semplice connessione con la natura bensì gli stati d'animo dei pittori, le denunce sociali, i loro sentimenti.

   Dal ‘900, il Paesaggio comincia ad essere scomposto e analizzato, si abbandona la rappresentazione realistica in favore di una pittura libera, senza regole o schemi. E poi? Poi, nel contemporaneo, la terra fisica diventa Arte. Non più i supporti consueti ma si cammina sull'opera, dentro l'opera e attraverso di essa, mentre lo spettatore fruisce del paesaggio e della natura stessa.

    L'Arte si carica di significati intrinsechi, specialmente per sensibilizzare l'importanza di salvaguardare l’intero pianeta. L'inquinamento aumenta e gli spazi urbani incrementano di volume costringendo sempre di più la natura a ritirarsi o a ribellarsi. Ad esempio, il 29 luglio 2021 è stato il giorno in cui l'umanità ha esaurito tutte le risorse disponibili, da quel momento si è iniziato a sfruttare le risorse del 2022. Questa data di anno in anno anticipa e questo vuol dire che se non si cambia stile di vita, ognuno nel suo piccolo, ci avvicineremo sempre di più al momento di non ritorno.

    Insomma, il rapporto tra uomo e natura è al giorno d'oggi abbastanza controverso. Da un lato persiste la volontà di prendersene cura e di rimanere a contatto con essa, dall'altro c'è un eccessivo sfruttamento degli elementi naturali e una tendenza a distruggerli. Lo si riscontra anche nelle opere degli artisti che vi presentiamo e che si dedicano per lo più a paesaggi urbani. Le città, infatti, vengono rappresentate sotto diverse forme e ispirazioni che, a seconda dello stile, trasmettono significati profondi.

    Il Paesaggio è cambiato così come l'Arte in cui compare: a volte reale e didascalico, altre immaginario e salvifico. Spesso si riscontrano delle denunce, come ad esempio nelle opere di Alessandro Russoconsiderato il pittore della figurazione europea”.

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   Nelle opere di Russo, l'elemento artificiale occupa tutta la scena, l'uomo infatti non è mai rappresentato. Questa è la caratteristica peculiare della produzione dell'artista che si riferisce in particolar modo all'alienazione dell'umanità. Le città dominano la società, sovrastano la natura e l'uomo stesso. La città rappresentata è reale e vera: Milano, luogo dove l'artista abita da tanti anni. Spesso egli ritrae scorci bui e cupi, altre volte invece la rappresenta nella sua dinamicità e frenesia, con colori accesi che rispecchiano perfettamente la modernità e l'innovazione presenti nel capoluogo lombardo. Il suo stile realistico ricorda la fotografia, ma Russo inserisce anche il suo punto di vista, un'analisi antropologica sulla contemporaneità.

      Un altro esempio di Paesaggio urbano viene proposto con Meloniski da Villacidro. In questo caso, la città è rappresentata in modo totalmente diverso in quanto viene rappresentata come un'isola fiabesca e immaginaria. Le opere trasmettono tranquillità e pace, l'atmosfera sognante è arricchita dall'applicazione di brillantini ed elementi tridimensionali grazie alla tecnica del retuchè, del ritocco. In questa scena onirica, spesso crepuscolare o notturna, l'uomo viene rappresentato sotto forma di figura sottile e pacifica. Egli di solito suona qualche strumento e riesce a vivere in armonia con la natura. Ricorrente è, inoltre, la figura della luna, elemento misterioso ed enigmatico che entra sempre in contatto con le esili figure.

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    Meloniski ci mostra una realtà ideale, come la società dovrebbe essere, sempre denunciando l'allontanamento dell'uomo dalla natura ma anche l'attaccamento al denaro e al potere: le città infatti sono di solito sorrette o presentano ai loro piedi forme ed elementi che ricordano l'economia.

     Infine, come ultimo esempio di quel paesaggio che spiega il rapporto tra l'uomo e la natura nell'arte, citiamo i Macchiaioli, movimento pittorico sviluppatosi durante la seconda metà dell'800 in Toscana. Essi utilizzavano macchie di colore che, accostate tra loro, davano forma a scene di matrice verista attraverso chiaroscuri.     

    Nella loro produzione il paesaggio è realistico e divide equamente la scena con l'uomo, con il quale ha un rapporto semplice e genuino.

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    I Macchiaioli rappresentano una società lontana dalla frenesia della contemporaneità, la vita dei protagonisti è serena e pura e il paesaggio, così innato, è il portavoce dell'intimità e spontaneità di quell'epoca. Le loro opere simboleggiano il legame più sincero tra l'uomo e la terra, quella terra che dava la vita e custodiva le radici delle generazioni.

Pisacane Arte - Milano

Per approfondire e scoprire le collezioni presentate, visita il sito della Galleria Pisacane Arte al seguente link: https://www.pisacanearte.it/.

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Note: La collezione Macchiaiola in Galleria è molto ricca e rinomata, numerose sono le opere realizzate da Giovanni Fattori, Giovanni Malesci, Giuseppe Comparini e Carlo Domenici, alcuni dei nomi che hanno contribuito ad affermare questa corrente. 

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