Paleodieta, la dieta del futuro che viene dal passato - di Tiziana Striani

Paleodieta, la dieta del futuro che viene dal passato - di Tiziana Striani

Non scegliere è comunque una scelta!

        Sono un divulgatore di conoscenze e competenze e considerato che mente e corpo sono legati indissolubilmente, in palestra aiuto le persone a raggiungere un benessere a trecentosessanta gradi, perché “imparare a equilibrarci in ogni istante della nostra vita ci rende persone sane, serene, più forti e in forma”.  Possiamo dire quello che vogliamo ma alla fine “siamo quello che facciamo”, e il pasto Paleo ci aiuta a ottenere il fisico che abbiamo sempre desiderato.

       È sempre più frequente la tendenza a considerare il legame tra dieta, salute e le origini della specie umana, quando sono avvenuti dei cambiamenti fondamentali nell'alimentazione dei nostri antenati. L'introduzione dell'agricoltura e l'adozione dei cereali come alimenti base ci hanno fatto abbandonare il nostro precedente stile di vita di cacciatori-raccoglitori e ci hanno trasformato nella società tecnologico-industriale odierna.

      Il problema è che siamo geneticamente adatti a nutrirci come i cacciatori-raccoglitori e molti dei nostri attuali problemi di salute sono la diretta conseguenza di ciò che mangiamo e di ciò che non mangiamo. La dieta standard dei Paesi industrializzati e persino le cosiddette “diete salutari” causano disagi alla nostra costituzione e sono ben lontane dalla dieta che la natura ci ha destinato, la dieta inscritta nei nostri geni, che soddisfa i bisogni veri dell’organismo.

     Il nutrizionista americano Loren Cordain da anni si dedica alla ricerca nel campo dell'alimentazione nella Preistoria. L'essere umano ha iniziato a popolare la Terra 2,5 milioni di anni fa, mangiando carne, pesce, frutta fresca, verdure. Gli uomini del Paleolitico avevano le ossa e i denti robusti, come evidenziato dai reperti fossili. Cordain ci ricorda che i cibi più salutari sono quelli più semplici, che ci aiutano a prevenire gran parte delle malattie cronico- degenerative come malattie cardiache, cancro, osteoporosi, diabete, malattie autoimmuni, sindrome metabolica.

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      La rivoluzione agricola risale a circa 10mila anni fa, durante il periodo Neolitico quando, con lo sviluppo dell'agricoltura e l'allevamento intensivo di animali, mutarono in maniera importante le nostre abitudini. Il  nostro DNA prova che la nostra genetica non è cambiata dai tempi del Paleolitico e non si è evoluta abbastanza per metabolizzare cereali, legumi, latticini, zuccheri raffinati- compresi quelli contenuti nelle bibite-, cibi preparati e lavorati pieni di sale e conservanti chimici, insaccati, dolcificanti,  grassi idrogenati, margarina, olio di semi, olio di mais, olio di girasole, olio di colza, olio di cartamo.

    Il nostro cibo ideale dovrebbe provenire da carni nutrite a erba, pollame allevato in libertà, pesce pescato, noci, semi, radici, verdure e frutta preferibilmente di stagione.

    La frutta e la verdura selvatica erano le fonti originarie di carboidrati dell’umanità, cibi grazie ai quali l’uomo è sopravvissuto per milioni di anni, normalizzando i livelli di zuccheri e di insulina nel sangue, favorendo la perdita di peso e un flusso costante di energia per tutto il giorno. I cereali (anche quelli integrali) o pseudo cereali: quinoa, amaranto, grano saraceno e i legumi, compresi soia e arachidi, contengono lectine che irritano l'intestino, modificando la permeabilità delle pareti e riducendo l'assorbimento dei nutrienti.

     Sta dunque a noi scegliere di mangiare in modo economico e veloce ora e risentirne più avanti negli anni oppure spendere un po’ di più sul cibo sano, ma goderci una vita migliore a lungo termine.

Mangiare è una necessità. Mangiare intelligentemente è un’arte.”

                                                                Francois de La Rochefoucauld

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