È Donato Carlà il protagonista del ventesimo appuntamento di questa nostra Rubrica, Quadri & S-Quadri, inaugurata ben oltre quattro anni fa, con lo scopo di realizzare degli spot su artisti noti e meno noti, salentini, ma anche di risonanza più ampia. Un protagonista non solo per la sua pittura. Donato, infatti, è stato artista molto attivo tra gli anni ’70 e ’80. Cresciuto come abile pittore tra Lecce e Milano, dove infatti, qui ha conseguito il massimo titolo formativo, presso l’Accademia delle Belle Arti di Brera, a partire dagli anni ’90 per molte circostanze coincidenti ha dovuto allontanarsi dal mondo della pittura, che solo dopo trent’anni, qualche tempo addietro, insomma, l’ha richiamato a rispettare la sua antica e originaria passione, a dare compimento anche a questo suo aspetto della sua esistenza. Richiamo che si è tradotto in un corpo di opere, a nostro avviso, di grande interesse, e non solo perché è qualcosa che esce fuori dal coro…
Sulla cresta delle onde di questo nuovo corso di vita, Donato medita se “rientrare in pista” e dare il suo contributo all’attuale dibattito artistico e culturale in atto nel nostro territorio, il Salento, le cui determinanti, come ovvio, sono molto cambiate, rispetto a trent’anni, quarant’anni fa, e non solo in termini qualitativi, ma anche e soprattutto quantitativi.
Noi della Redazione, mentre attendiamo gli esiti delle elaborazioni del nostro Donato Carlà (qui nella foto che segue), auspichiamo con forza che queste propendano per un suo ritorno “…sui cavalletti” delle nostre gallerie, non solo per le valenze che ciò avrebbe per la sua esistenza, ma anche per far riappropriare il Salento di un suo artista, capace di innovare “senza rumore”, ma soprattutto perché potrebbe dare delle altre belle “pennellate” alla pittura della nostra Terra e non solo…
Donato sottolinea che la sua opera attuale, oramai lontana dal figurativo, di cui molti critici hanno narrato egregiamente nei lontani anni ’80, appartiene al realismo metafisico. Asserzione, questa, che richiederebbe molto tempo per una sua disamina attenta, ma che può essere tradotta in sintesi come una forma pittorico-espressiva che allo stesso tempo attiene alla materia e a qualcosa che partendo dalla materia stessa va oltre la materia, al reale e ciò che va oltre il reale, insomma al visibile e assieme a ciò che va oltre il visibile, ma, attenzione, non all’invisibile… La sua pittura di certo invita ad andare oltre, per spingersi velocemente anche nella dimensione arcanica dell’opera e dell’esistenza, sino a lambire gli ambienti misterici, ma non oltre: sappiamo tutti che per definizione questi ultimi sono inaccessibili in maniera piena a chiunque!!!
Le opere di Carlà prediligono le figure geometriche in “capitura” di bianco, dove spesso i colori primari, i giochi di chiaro-scuro, di ombre e luci, danno a queste tutte assieme una carica particolare, sia sul piano emotivo, ma soprattutto sul piano intellettivo.
Qui, per questo ventesimo appuntamento di Quadri e S-Quadri, si propone un pezzo, titolato Visione e Mistero, Tra Rappresentazione e Percezione, in cui Carlà esprime molti degli snodi della sua pittura, maturata negli ultimi anni.
Anche all’osservatore meno avvezzo alla pittura, comprende che si tratta di un’opera di massima complessità, sebbene essenziale e semplice nei suoi costrutti artistici. Non appare azzardato affermare che il nostro Carlà in poche “battute d’artista”, riesce a creare, dire e comunicare all’osservatore qualcosa di “contundente” e allo stesso tempo “consolante” per lo spirito e per l’intelletto.
Molto altro di più potrebbe dirsi su Donato Carlà e la sua opera, ma preferiamo fermarci qui, rispettando il format della nostra Rubrica, che vuole solo offrire degli spot su artisti che a noi piacciono, la cui proposta viene sempre ben accolta dai lettori del nostro giornale…….
Rosanna Gobetti