Sicuramente molti lettori sapranno che nel cuore del nostro Salento, nell’immediato sud di Lecce, si estende un vasto territorio, grecofono, di immenso valore paesaggistico, poiché immerso in una preziosa e rara macchia mediterranea.
Sicuramente molti lettori sapranno che nel cuore del nostro Salento, nell’immediato sud di Lecce, si estende un vasto territorio, grecofono, di immenso valore paesaggistico, poiché immerso in una preziosa e rara macchia mediterranea.
Tante sono le storie del nostro magico Salento, Terra amara e “fatigata” sicuramente, ma fertile sia di moltissime meraviglie naturali, uniche al mondo, sia di numerosissime storie misteriose, intrise di occulto e di antichi segreti. E così, con la nostra Rubrica ci spostiamo a Porto Badisco, frazione di Otranto.
E si apre ancora una volta il sipario sulla meravigliosa Terra d’Otranto, antico retaggio di cultura greca-bizantina, ricca di misteri, prodigi, favole e miti, dove, nonostante l’apparente immobilità del Tempo accecato da un impietoso sole del Mezzogiorno, vivono ancora oggi, ogni giorno e da sempre, nate da storie di uomini artefici sia di meravigliose architetture e sia di inspiegabili magie e “stregature”.
Profumo di mandorle e torrone, il suono di una banda musicale che rallegra le vie della città, i colori dell’illuminazione, gli spari delle bombe la mattina. È la festa patronale estiva che la città di Martina Franca dedica da oltre trecento anni ai suoi Santi Patroni, San Martino da Tours e Santa Comasia, la prima domenica dopo il 4 luglio, data della traslazione delle ossa del santo nella Basilica di Tours (quest’anno 9-10-11 luglio).
Si dice che molte meravigliose opere architettoniche siano state realizzate nel nostro Sud, il nostro Salento, oltre che da noti architetti, anche da un ricco e antico folklore, fino a giungere alle opere delle “macàrie” e degli incantesimi. E proprio su una di queste ultime si soffermerà la nostra attenzione, per suggerire ai nostri lettori, quelli più turistici e assieme esoterici, una possibile escursione che non può mancare nel diario di chi si interessa a certe problematiche ai limiti dell’ordinario.
È innegabile che parlando di Lecce la narrazione scivoli sul prodotto più famoso dell’arte degli scalpellini e dei “tagliamonti”, ovvero la Basilica di Santa Croce, l’edificio più celebrato del barocco leccese, che si fa riconoscere nel mondo per la sua unicità, per la sua capacità di stupire.
Riprendiamo il racconto della nostra Lecce, attraverso i suoi tratti distintivi, quasi mostrasse il volto, i lineamenti, il suo modo di esprimersi e di atteggiarsi ai nostri occhi attenti, essendone parte intima e integrante, oltre che dei suoi anni e dei suoi giorni, per come ci è dato di viverla, anche delle sue stagioni.
Dopo aver dissertato lo scorso febbraio sulla Statua di Sant’Oronzo, non ci si può oggi, esimere dal rivolgere la nostra attenzione alle altre grandi statue leccesi, partendo da Piazza Libertini. Tra le alte mura del Castello Carlo V e la sede centrale delle poste notiamo un monumento dedicato a una personalità di spicco da cui prende proprio il nome la piazza: Giuseppe Libertini. Chi era costui?
Quest’oggi la nostra rubrica, “A spasso per la Puglia”, ci conduce in Piazza Sant’Oronzo a Lecce e, più precisamente, a piedi del basamento da cui si erge l’alta colonna che sostiene la statua del Santo patrono, da cui la piazza stessa prende il nome. Sbucando da via Trinchese, la si può ammirare proprio di fronte, appena più avanti del “Sedile”. In onore del santo sono stati utilizzati rocchi marmorei crollati di una delle due colonne romane che erano poste, a Brindisi, alla fine della Via Appia. Benché il simbolo della città di Lecce sia certamente La Lupa, messa in evidenza dal mosaico che si trova al centro della piazza e sul quale si suole passeggiare immemori della storia cittadina, si volle comunque esprimere la gratitudine al santo che avrebbe preservato la città dalla peste diffusasi, nel 1656, nel Regno di Napoli.
Proseguono le visite guidate in questo ultimo fine settimana di gennaio 2022, e precisamente sabato 29 alle 15:00 e domenica 30 alle 11:00, nel Parco Archeologico di Rudiae, lungo Via San Pietro in Lama, a Lecce.
Questa volta, l’attenzione della Nostra rubrica, A Spasso Per la Puglia, trova il suo focus sul “nuovo” centro civico del capoluogo salentino: Piazza Mazzini. Si tratta di uno spazio cittadino organizzato e abbellito, non più di cinquant’anni fa, anche se molte rimangono le questioni aperte circa il suo assetto definitivo. Se infatti, nella sua struttura fisica e edilizia nulla è cambiato negli ultimi decenni, sotto il profilo cognitivo, alcune questioni, apparentemente irrilevanti, rimangono sospese. Ma andiamo per ordine.
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