Il Salento Esoterico 2°(bis) - Lecce: misteriose origini esoteriche? - di Grazia Piscopo

Il Salento Esoterico 2°(bis) - Lecce: misteriose origini esoteriche? - di Grazia Piscopo

 Sulla scorta di non poche sollecitazioni, rivenienti da più parti, si ripubblica quest'articolo di Grazia Piscopo, apparso per la prima volta il 28 maggio del 2022.

La Redazione     

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          Molto si è detto e si dice sui simboli esoterici e massonici sparsi per tutto il centro storico di Lecce su palazzi nobiliari e chiese. E ciò, al di là del fatto che poco si è detto sul concetto di esoterico e di esoterismo nonché di esoterologico, onde ravvisarne con cognizione segni e tracce sul territorio. Al riguardo, molte sono le definizioni attribuite nel tempo. A noi pare, al riguardo che quella fornita da Italo Zanchi nella rubrica “Avvio all’esoterismo” pubblicata nella rivista bisettimanale Maison Ragosta blogspot, in sei “appuntamenti”, sia la più interessante da analizzare. In particolare, Zanchi afferma, tra le altre, che l’esoterismo conduce alla ”...Conoscenza tramite simboli, concetti, allegorie e metafore...Il sentiero di accesso alla Conoscenza va dall’uso della ragione all’intuizione...”

            Poco o quasi nulla s’è detto e si dice su un’altra ipotesi molto attendibile, per la quale proprio la città di Lecce, il cui primo nome è Sybar, ovvero città del sole, abbia origini esoteriche se non proprio luogo deputato originariamente a riti misterici. A partire dalla fine dell’Ottocento, ovvero da quando la cultura massonica fa il suo ingresso in Terra d’Otranto, alcuni studiosi, tra cui va sicuramente citato Mario Cazzato, hanno avanzato l’ipotesi che la prima pianta urbana di Sybar rappresentasse un labirinto. Struttura questa ad alto contenuto simbolico-esoterico, nella cui storia centrale appare quello realizzato a Creta nella città di Cnosso da un certo Dedalo, tra il II e il I millennio a.c. e secondo alcuni studi riprodotto a Sybar in forma di struttura urbana.

            Certamente, sia nell’antichità sia ancora oggi, molti sono i labirinti sparsi nel mondo. Di certo non espressioni episodiche e sporadiche. In particolare, solo in Svezia se ne contano 279, in Finlandia 141, 20 in Italia e 45 in Russia.  Il più grande in assoluto, che purtroppo oggi non esiste più, pare sia stato quello del faraone Amenemhat III della XII dinastia del Medio Regno, tra il 1842 e il 1797 a.C. In più, la loro forma non consente una loro facile classificazione e ancora meno un’attendibile descrizione con riferimento a quello che ha l’impronta data a Sybar. Infatti, i labirinti possono avere da due a più aperture, avendo ciascuna tipologia significati diversi e portando anche a speculazioni e ...conoscenze diverse.

grazie

(Grazia Piscopo)

             Ad ogni modo, ipotizzandosi una certa specularità tra il labirinto cretese e quello di Sybar, si comprende meglio lo stesso antico nome dato a Lecce, fondata con molta probabilità intorno al 1200 a.c. da Malennio, eroe che contribuì alla distruzione di Troia, il cui figlio Dauno, fu colui che impose il nome alla città. Per altro il legame con Creta fu forte in quanto la figlia, Euippa, sposò proprio il Re cretese Idomeneo. E qui nell’isola di Creata a Cnosso si praticava il culto solare, attraverso il sacrificio di sette fanciulle e sette fanciulli vergini, ogni anno, che venivano fatti entrare nella fatidica struttura per essere preda del noto e mitico Minotauro. Culto, quello solare, diffusissimo ancora oggi e che si pratica tuttavia con una ritualità e con procedure diverse ovviamente adatte al mondo contemporaneo.

            Sicuramente, le ricerche e gli studi nella direzione volta a stabilire con certezza se la prima pianta urbana leccese rappresenti un labirinto e se la stessa Lecce sia poggiata su una pianta urbana di tipo labirintico, devono essere esperiti con maggiore compiutezza. E tutto ciò è molto importante perché si spiegherebbero poi tante specificità oscure e misteriose del capoluogo salentino.

Grazia Piscopo

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