Sfogliare un libro ha ancora il suo fascino? Il Web e l'editoria classica - di Gianmarco Pennetta

Sfogliare un libro ha ancora il suo fascino? Il Web e l'editoria classica - di Gianmarco Pennetta

       Nel mio precedente articolo della scorsa settimana avevo affrontato il rapporto tra cultura e web da dove è emerso di quanto importante sia il processo di digitalizzazione degli Archivi Storici Italiani anche alla luce di una maggiore utenza dettata dalla capillarità degli strumenti informatici, e di quanto ciò potrebbe rappresentare uno slancio per il nostro Paese. E dunque continuando a parlare di digitale, non possiamo fare a meno di notare quanto, nonostante questa rivoluzione informatica abbia trasformato ogni aspetto del nostro quotidiano, ancora facciamo fatica ad abbandonare definitivamente i fogli di carta. Personalmente infatti, li preferisco agli schermi del pc o del telefono quando oltre a leggere devo anche memorizzare. Ma prima di proseguire in questa riflessione, facciamo un passo indietro quanto mai necessario per avere una visione d’insieme.

       “Era il 19 novembre 2007, aula magna del “W  Hotel” di Union Square a New York. Al centro della sala Jeff Bezos, l’inventore del più grande store digitale al mondo: “Amazon”. Ad ascoltarlo, accomodati su delle comunissime sedie, decine tra giornalisti e blogger americani”. L’oggetto della convocazione era, per tutti, la presentazione del primo prototipo di kindle, il tablet che permette di scaricare e leggere digitalmente libri e giornali. Ovvero la tecnologia che avrebbe dovuto lasciare nel dimenticatoio i libri di carta. Almeno queste erano le intenzioni di quello che oggi è diventato il secondo uomo più ricco del mondo. Un paradosso se si pensa che attualmente è anche l’editore del Washington Post, ovvero uno dei giornali più antichi degli Stati Uniti insieme al New York Times, a dimostrazione di quanto anche lui sia legato al mondo dell’editoria tradizionale.

        In quella mattina di metà autunno nessuno sapeva cosa sarebbe successo in seguito. Eravamo infatti, agli albori dei social network, e noi, gente comune ancora non possedevamo una rete internet in casa e la digitalizzazione muoveva i primi passi, eppure già allora per Bezos era chiaro che “I libri di carta sono l’ultimo bastione del mondo analogico che testardamente resiste al digitale.

        Chissà se ancora oggi la penserebbe così. Molto probabilmente sì tanto che in questi 14 anni non ha smesso di lanciare gomitate al caro vecchio libro. Oltre al già citato kindle infatti, oggi grazie agli “audiolibri” le parole prendono vita coinvolgendo nell’attività della lettura anche l’udito. Eppure anche nel suo store digitale, la possibilità di acquistare un volume stampato non è mai scomparsa. Segno che i lettori non sono poi così cambiati nel tempo.  A conferma di questo i dati forniti dal Sole 24 ore dimostrano come nel 2020 le vendite di libri cartacei sono cresciute dello 0,3% a prezzo di copertina, toccando 1,43 miliardi, a fronte di una crescita del 37% degli e-book, arrivati a 97 milioni, e di un’impennata del 94% degli audiolibri, arrivati addirittura a 17,5 milioni.

      Tra le motivazioni di questa crescita continua non ci sono ragioni prettamente romantiche/affettive come si potrebbe pensare. Non c’è nemmeno un’avversione al digitale, altrimenti quest’ipotesi sarebbe accompagnata anche dai dati soprattutto in altri settori.  Il motivo principale resta infatti la nostra natura: il nostro cervello è abituato ad una lettura consequenziale degli eventi, e l’atto di girare pagina ci aiuta in questo e poi ci sono ragioni più personali.

      In linea generale, infatti, si va a compare il volume per leggerlo ed aggiungerlo in libreria. In altre parole, esiste uno zoccolo duro che si lascia coccolare dalle infinite storie che trasudano dalle pagine qualche volta sbiadite dei libri, disconnettendosi dal presente. Non possiamo sapere se nel corso degli anni sarà ancora così chiaro, ma ciò sarà ancora vero se le due tecnologie, carta stampata e digitale, sapranno convivere l’uno al passo dell’altra, rispondendo alle esigenze del presente senza mai snaturarsi.

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