Per l’ultimo scorcio di luglio, tempo che precede la pienezza del momento vacanziero e del riposo, Venti di Ponente, con la sua rubrica Quadri e Squadri propone un artista maturo ed impegnato. Gran parte della sua produzione è infatti intrisa di temi sociali e politici, rispetto alla quale ci si chiede se oramai essa sia fuori tempo e fuori luogo.
Ci si sta riferendo a Luigi Latino, pittore e poeta galatinese, uomo maturo i cui pennelli procedono su tele che distillano il suo vissuto, il suo pensiero, il suo Tempo, in definitiva. Tempo tuttavia che pare stia svanendo velocemente perché siamo oramai, quasi interamente in una Civiltà, che vuole far vivere il suo Uomo in un eterno presente, senza quindi le coordinate del passato e del futuro, un uomo che si vuole senza identità e radici.
E così il Mondo Occidentale è passato da un’epoca Deocentrica, ad una Antropocentrica, a cui appartiene il Nostro Latino, ad una, quella che sta entrando, che potremmo definire Bitcentrica. E proprio in questo tempo di transizione il Nostro si pone sicuramente in una prospettiva conservatrice e conservativa.
Per Latino infatti il soggetto con i suoi attributi ha ancora funzione e valore, risultando in effetti centrale e sempre presente nella sua produzione. Quadri, a nostro avviso, di grande rilevo, non solo perché la ricerca di Luigi, sui piani pittorico, cromatico ed intellettuale, pare essere molto avanti e fortemente articolata, ma soprattutto perché questi si palesano quali strutture espressive tra le più significative di questo nostro tempo “di mezzo”, che non è azzardato definire, Crepuscolare.
Rosanna Gobetti