Festival della Valle d’Itria 2023 dal 18 luglio al 6 agosto: in scena il barocco e l’operetta

Festival della Valle d’Itria 2023 dal 18 luglio al 6 agosto: in scena il barocco e l’operetta

     Manca ormai poco alla prima del “Turco in Italia” di Gioacchino Rossini che darà ufficialmente il via, martedì 18 luglio alle 21 nell’atrio del Palazzo Ducale di Martina Franca, alla 49^ edizione del Festival della Valle d’Itria.

      A un solo anno dal compiere il mezzo secolo, le note barocche e dell’operetta, ma non solo, si apprestano a invadere i luoghi tradizionali di una manifestazione che quest’anno, per la prima volta nella sua storia, non vedrà alla sua guida uno degli ideatori iniziali, il compianto Franco Punzi. Recentemente, infatti, si è insediato il nuovo Presidente della Fondazione Paolo Grassi, che organizza il Festival, Michele Punzi, che ha dichiarato, in sede di presentazione dell’evento: «siamo orgogliosi di poter presentare, in un anno così difficile, segnato dalla triste dipartita di Franco Punzi, un cartellone di alto profilo artistico che racchiude perfettamente lo spirito del compianto storico Presidente del Festival ma anche delle generazioni che gli sono succedute. Cercheremo di affrontare l’anno che ci separa dalle celebrazioni del cinquantenario del Festival con il sorriso, e armati di ottimismo, guardando ai recenti traguardi raggiunti – come il Premio Abbiati della Critica Musicale Italiana ricevuto da Leila Fteita per la scenografia di Le Joueur, una nostra produzione del 2022 – per raggiungere nuove vette di eccellenza».

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        Il primo sipario, come detto, si apre su “Il Turco in Italia” di Gioachino Rossini (il 18 luglio a palazzo Ducale, con repliche 1-4-6 agosto), nell’edizione critica di Margaret Bent con la direzione di Michele Spotti, per la regia di Silvia Paoli. La seconda delle opere in programma è la prima assoluta in Italia de “L’adorable Bel-Boul” (19-20 luglio nel chiostro dì di San Domenico) di Jules Massenet su libretto di Paul Poirson, con la direzione di Francisco Soriano, per la regia di Davide Garattini. Il 22 e il 23 luglio il Teatro Verdi ospiterà la prima in tempi moderni de “L’Orazio” di Pietro Auletta, con la direzione di Federico Maria Sardelli, per la regia di Jean Renshaw. Il 26, 28 e 30 luglio, a Palazzo Ducale, andrà in scena l’operetta “Il paese dei campanelli” di Carlo Lombardo e Virgilio Ranzato, con la direzione di Fabio Luisi, per la regia di Alessandro Talevi. Un’altra delle tre prime in programma in tempi moderni sarà “Gli Uccellatori” di Florian Leopold Gassmann (2-5 agosto al Teatro Verdi), con la direzione di Enrico Saverio Pagano, per la regia di Jean Renshaw.

        Sono dunque cinque i titoli d’opera e di teatro musicale in cartellone, ai quali si aggiungono dodici appuntamenti sinfonici e recital nello splendido scenario barocco di Martina Franca e sullo sfondo degli emozionanti paesaggi della Valle d’Itria, per una proposta che, nel solco dell'insegnamento di Paolo Grassi, prende vita “dal desiderio di mettere il pubblico d’oggi di fronte ai meccanismi sociali che finiscono per creare barriere alla conoscenza e alla consapevolezza del reale e della storia, attraverso il sorriso e l’ironia”.

      «Il Festival quest’anno è dedicato all’esplorazione del repertorio buffo che, nelle sue diverse declinazioni, è spesso comparso nella storia dell’opera in epoche segnate da crisi profonde» spiega il direttore artistico Sebastian F. Schwarz. «Proprio come il contesto storico in cui nacque l’operetta, a sua volta in grado di rivolgere garbatamente una feroce critica al pubblico, in tutta Europa, con Offenbach in Francia, con la Scuola viennese e berlinese, e con la coppia Ronzato/Lombardo in Italia». 

      L’interesse per quest’ambito del teatro musicale sarà corroborato dalla programmazione in seno al Festival della Conferenza annuale dell’Accademia Europea del Teatro Musicale (EMA) di Vienna a Martina Franca, il 30 e 31 luglio. Il simposio vedrà protagonisti i massimi esperti musicologi e direttori di teatri internazionali che si scambieranno idee ed esperienze, per studiare l’importanza dell’operetta nel teatro d’oggi e immaginare i modi per tenerne in vita il ricco patrimonio culturale.

     Il cartellone presenta inoltre il tradizionale Concerto per lo spirito (24 luglio) nella Basilica di San Martino, con l’Ensemble barocco Modo Antiquo diretto dallo specialista Federico Maria Sardelli, con un programma dedicato a Händel, Corelli e Vivaldi.

    A Palazzo Ducale, il Concerto sinfonico del 29 luglio vedrà impegnata come di consueto l’Orchestra del Teatro Petruzzelli di Bari sotto la direzione di un astro nascente della direzione, Diego Ceretta, pluripremiato al Premio Cantelli 2020, quest’anno ospite anche al Rossini Opera Festival e al Teatro Comunale di Bologna. In programma l’Ouverture in do maggiore “Im Italienischen Stile”, op. 170, D. 591 di Schubert, la Sinfonia n. 4 in la maggiore “Italiana”, op. 90 (MWV N 16) di Mendelssohn e la Sinfonia n. 6 in fa maggiore, op. 68 “Pastorale” di Beethoven.

       Completano il programma cittadino tre Concerti del Sorbetto (22, 29 luglio e 5 agosto), in orario pomeridiano, nella cornice barocca del Chiostro di San Domenico.

      Tra gli appuntamenti diffusi sul territorio, il ciclo “Il canto degli Ulivi” propone quattro concerti tra i secolari ulivi delle più belle masserie di Valle d’Itria (il 21 a Masseria Palesi a Martina Franca, il 23 a “Leonardo Trulli Resort” a Locorotondo, il 27 nella “Masseria Nicola Casavola” a Martina Franca, il 31 a Masseria Capece a Cisternino. Protagonisti di questi concerti saranno i giovani cantanti dell’Accademia del Belcanto “Rodolfo Celletti” che interpretano arie dal repertorio dell’opera buffa.

     Torna anche quest’anno la rassegna Opera al cinema, nella quale il Festival prosegue nella felice unione tra cinema e musica con la proiezione del film The Merry Widow di Ernst Lubitsch (La vedova allegra), ispirato all’operetta di Franz Léhar, forse la più popolare di tutti i tempi.

     Si conferma anche lo speciale concerto in occasione dell’assegnazione del Premio alla carriera della Rivista L’Opera International Magazine, assegnato quest’anno al baritono Marco Filippo Romano. La serata, intitolata “Lo buffo, co na smorfia”, propone un viaggio dal Settecento napoletano ai nostri giorni alla scoperta della parte del buffo, del protagonista dietro la maschera, attraverso le storie, le emozioni che prendono vita nelle arie di Vinci, Pergolesi, Mozart, Cimarosa, Rossini, Donizetti, Mascagni e Tosti.

    Infine, il Concerto della Banda Musicale dell’Aeronautica Militare diretta dal Maggiore Pantaleo Leonfranco Cammarano per il centesimo anniversario della fondazione dell’Arma, il 3 agosto nel Cortile di Palazzo Ducale.

   Un’estate all’insegna del bel canto, dunque, con una particolare attenzione al cosiddetto repertorio buffo, per un Festival che prosegue il suo percorso di trazione e ricerca, all’insegna della cultura musicale che lo ho portato a essere uno dei punti di riferimento dei Festival mondiali dedicati all’opera. Il tutto, nello scenario notturno del barocco dell’incantevole di Martina Franca, a cui lo scrittore e storico senese Cesare Brandi dedicò un intero capitolo nel suo “Pellegrino di Puglia”, e successivamente un intero volume, definendola, appunto, “bella di notte”.

Matteo Gentile

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