Lecce e il Tempo sospeso: il fiume Idume - di E.I.

Lecce e il Tempo sospeso: il fiume Idume - di E.I.

            Viviamo in una Civiltà per la quale oramai sia lo Spazio sia il Tempo non hanno più un reale significato. A ciò basti pensare che siamo dotati di attrezzi e attrezzature volanti capaci di fare il giro della Terra in circa tre ore, dall’altra in ambito scientifico è oramai acclarato che lo sviluppo della Conoscenza ha un andamento asintotico, ovvero dove la variabile tempo non esiste più. In questo scenario mancante di tempo e spazio a Lecce esiste un luogo dove però il Tempo è fermo, sospeso in attesa di non si sa cosa.

            Questo luogo è il fiume sotterraneo che a pochi metri dal suolo scorre sotto il centro storico di Lecce e solo a pochissimi chilometri da Torre Chianca emerge da due rami, uno nei pressi del Parco Rauccio e l’altro vicino a località Case Simini, per poi ricongiungersi e sfociare nell’Adriatico, lungo la spiaggia di questa marina leccese. Note sono le sue acque limpide, cristalline e soprattutto fresche, che rigenerano bagnanti e turisti durante la stagione calda.

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            Il nome più noto e riconosciuto di questo fiume è Idume, ma, secondo molti storici, ha in abbinamento anche un altro nome, ovvero Theutra, probabilmente il nome originario. Peraltro i due nomi sono ricorrenti nella toponomastica leccese.

Tutti gli studi portati avanti negli ultimi secoli mettono inequivocabilmente in luce che, l’Idume nell’antichità veniva considerato un fiume sacro, nel quale si svolgevano abluzioni propiziatorie, di purificazione ed altre ritualità, in cui l’acqua, come è noto, simbolo di vita e/o di morte, aveva valore centrale nei cerimoniali. Molti i segni lasciati sulle rocce che strutturano le sue pareti. Ovviamente ciò non esclude che le acque dell’Idume venissero utilizzate anche per scopi civili.

            Un fiume che, dunque, scorre sotto il Castello Carlo V, il Museo Faggiano e sotto molti dei palazzi nobiliari leccesi, tra cui Palazzo Adorno, oggi attuale sede della Provincia di Lecce. Va così a costituire uno dei gioielli della Lecce Sotterranea, in quanto in più punti è visitabile. Molti dei palazzi nobiliari leccesi hanno, al loro interno, delle aperture che permettono di poter accedere al corso d’acqua. In particolare, un accesso ufficiale, senza ricorrere alle richieste di cortesia, si trova a Palazzo Adorno, dove è sufficiente fare al personale addetto della Provincia di Lecce, una semplice richiesta.

Un’attrattiva importante anche per i turisti, perché l’Idume, dei quattro fiumi sotterranei visitabili in Italia, è quello più importante, avendo una portata di circa 1.000 litri al secondo.

E così, mentre la Lecce barocca, la Lecce contemporanea si adoperano nelle loro attività, talvolta frenetiche, inseguendo spesso il progresso e la modernità, con le sue luci i suoi “suoni”, nel sottosuolo l’Idume, non curante di tutto e del tempo, rimane struttura ferma e immutabile nel suo scorrere, nel suo divenire, che appare al visitatore quale simbolo dell’eternità, che spesso le mode e la moda oscurano a chi è meno dotato d’arguzia………

E.I.

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