Rossella Maggio oramai in vetta con la sua poesia – di Rosanna Gobetti

Rossella Maggio oramai in vetta con la sua poesia – di Rosanna Gobetti

            Da pochissimi giorni è in libreria l’ultimo volume di poesia per Lupieditore, di Rossella Maggio, scrittrice, sin dal 2013, nota ai lettori leccesi e salentini, ma conosciuta non poco anche nel più ampio contesto nazionale. Senza azzardo può essere considerata una delle protagoniste dell’ultimo decennio, la cui attività pubblica ha contribuito a dare un senso alla vita culturale della nostra Terra. Tra pubblicazioni di narrativa e di poesia, è autrice che ha riscosso un notevole consenso, non solo da un pubblico di lettori vasto, ma anche da parte della critica, dove il suo spessore è stato più volte riconosciuto e ribadito in premi letterari locali e nazionali.

        Tutto ciò premesso, il titolo che Rossella Maggio ha voluto dare a questa sua ultima opera, ovviamente perché ne esprime la profumazione dei suoi versi, appare subito molto interessante e decisamente asimmetrico, rispetto alle eco del nostro Tempo, fatte di angosce, inquietudini e guerre, ma anche di una vita obbligatoriamente stressante, veloce e agitata, in quanto ciò sintomi della realizzazione personale a livello sociale e lavorativo. Già in precedenza ci aveva in qualche modo abituati ad un certo tipo di valori esistenziali, ad un certo incedere di vita diversi e comunicati, soprattutto, con La Leggerezza, edito nel 2018. Anche questa volta Rossella “si gioca” questo bel volume al raddoppio, titolandolo La Gratitudine.

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            In tale direzione, qui va subito sottolineato, che la Nostra, infatti,  avverte, che questo suo ultimo conglomerato di versi, raccolti proprio ne La Gratitudine, non è qualcosa di scollegato rispetto alla sue elaborazioni poetiche precedenti, anzi… Tutta la produzione in versi di Rossella, compresa quest’ultima, si deve, infatti, considerare come un tutt’uno facente parte di un percorso di vita, la sua, che approda, dopo le più svariate traversie, prima sulle spiagge de La Leggerezza  e poi su quelle del grande ringraziamento, con La Gratitudine, appunto.

            D’obbligo appare il chiedersi se, con i suoi versi, Rossella si proponga come una consolatrice rispetto a questi nostri tempi così oscuri e tormentati, guardando sia al presente, ma soprattutto al futuro, oppure come colei che traccia una mappa per chi voglia uscire dalla “caverna”, o ancora come chi avverte amorevolmente che la vita va vissuta fino in fondo, perché forse proprio lì “nel fondo si trova il tesoro…

            Va da sé che la risoluzione di questi interrogativi deve essere intessuta all’interno di una ricerca personale, nell’intimità proprio della lettura de La Gratitudine, l’unica in definitiva che può offrire risposte adeguate e condurre alla scoperta o riscoperta non solo di Rossella, ma anche di una parte importante di se stessi e del Mondo….

            Rossella fa intravedere, infatti, nelle notazioni preliminari del bel volume, che La Gratitudine si pone nel solco del noto motto nosce te ispum del tempio di Apollo a Delfi o per altro verso ne Le Confessioni di Agostino di Ippona, ma anche nella ricerca alchemica con riferimento alla prospettiva junghiana.

            Come al solito gli intrecci lirici della Maggio si presentano essenziali, “taglienti”, non sfuggono anche a chi di poesia ne pratica poco. E ancora, nelle sue parole “La raccolta comprende due sottosezioni: Il Coraggio (poesie composte dal 2018 al 2019) e La Purezza (poesie composte dal 2020 al 2021). Entrambe segnano il passo dell’autrice verso quel sentire per noi tutti ineffabile, fatto di abbandono alle proprie profondità senza ombra di giudizio e di fiducia nelle proprie originarie potenzialità…

            D’altro lato, con La Gratitudine, la Nostra ha ben compreso che se “un cerchio squadrato si deve far quadrare, un cerchio che quadra si deve far squadrare affinché la vita continui nella sua spirale senza tempo..”, motivo per il quale se è vero che la meta è la vetta, su questa, tuttavia, per forza di cose, la permanenza non può perdurare a lungo. Ed ecco che La Gratitudine non viene proposta come tappa finale, ma forse come l’inizio di qualcosa di diverso, più autentico rispetto al prima, a ciò che precede.

            E questo suo svettare, Rossella lo comunica anche attraverso la bella foto (un ritratto realizzato da Mauro Ragosta) con la quale propone il suo volume, dove la sua persona campeggia su un infinito mare azzurro, nel quale alla fine si dispone la sua spiritualità …e la sua ricerca!!!

Rosanna Gobetti

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