Il Festival della Valle d’Itria da sabato 23 luglio entra nel vivo - di Matteo Gentile

 Il Festival della Valle d’Itria da sabato 23 luglio entra nel vivo - di Matteo Gentile

     Dopo l’inaugurazione con l’opera Le joueur di Prokof’ev, avvenuta martedì 19 luglio 2022 nell’atrio di palazzo Ducale, trasformato nell’occorrenza in una grande roulette, la 48^ edizione del Festival della Valle d’Itria entra nel vivo con l’esecuzione in soli quattro giorni di ben quattro opere, tre delle quali al debutto.

     Da sabato 23 a mercoledì 27 luglio, infatti, fra Palazzo Ducale e il Teatro Verdi di Martina Franca andranno in scena, oltre alla ripresa del titolo inaugurale Le joueur il 24 luglio alle 21, tre debutti che segnano la fase più intensa della programmazione della manifestazione.

    Sabato 23 luglio alle 21 nell’Atrio di Palazzo Ducale il pubblico potrà ascoltare Beatrice di Tenda (1833) di Vincenzo Bellini (con replica il 26 luglio), opera poco eseguita del massimo compositore catanese, presentata a Martina Franca in forma di concerto con la giovane bacchetta di Michele Spotti chiamata a pochi giorni dalla prima per sostituire il direttore musicale del Festival Fabio Luisi. Spotti – in questi giorni in prova nel teatro lirico barese - salirà quindi sul podio dell’Orchestra e del Coro del Teatro Petruzzelli, guidando due fra le voci più apprezzate del belcanto contemporaneo come Giuliana Gianfaldoni, nel ruolo del titolo, e Celso Albelo (Orombello); Theresa Kronthaler sarà Agnese del Maino, Biagio Pizzuti sarà Filippo Maria Visconti e Joan Falqué Rizzardo del Maino.

     Beatrice di Tenda va in scena per la prima volta al Teatro La Fenice il 16 marzo 1833, con Giuditta Pasta, Giovanni Orazio Cartagenova, Anna Del Sere, Alberico Curioni. Il libretto è di Felice Romani (tratto dal dramma omonimo di Carlo Tedaldi Fores del 1825) ed è ispirato a una vicenda reale avvenuta nel 1418   nei pressi di Milano. 

     Il lavoro fu segnato da non poche discussioni fra il musicista catanese e il   poeta ligure:quest’ultimo infatti consegnò il libretto molto in ritardo e Bellini gli addossò la colpa  del poco successo dell’opera, troncando il loro sodalizio lavorativo.
         Protagonista assoluta è Beatrice – spesso paragonata alle regine donizettiane ma da esse in realtà molto diversa – sposa infelice, consapevole dell’ineluttabilità del fato che la condanna alla morte terrena, ma tranquilla della pace celeste. Una tipica figura femminile angelicata, pura ma schiava della sorte, per la quale Bellini compose alcune delle sue più ispirate melodie.

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     Il 25 luglio alle 21 Teatro Verdi di Martina Franca andrà in scena il titolo barocco Il Xerse (1655) di Francesco Cavalli (repliche il 29 e il 31 luglio) – nella nuova edizione critica di Sara Elisa Stangalino e Hendrik Schulze per Bärenreiter – per il quale si rinnova la collaborazione con Federico Maria Sardelli e l’Orchestra Barocca Modo Antiquo. A firmare la regia è il martinese Leo Muscato per la produzione realizzata insieme ad Andrea Belli (scene), Giovanna Fiorentini (costumi) e Alessandro Carletti (luci). Il ruolo principale del re di Persia sarà affidato al controtenore Carlo Vistoli; ad affiancarlo le voci di Carolina Lippo (Romilda), Gaia Petrone (Arsamene), Ekaterina Protsenko (Amastre), Dioklea Hoxha (Adelanta) e Carlo Allemano (Ariodate).

     Continua la collaborazione con la Rai che rinnova l’attenzione verso il Festival: le opere Beatrice di Tenda, Le joueur Il Xerse saranno trasmesse in diretta il 23, il 24 e il 25 luglio su Rai Radio3. 

     Tantissima è l’attenzione internazionale che la prima esecuzione in tempi moderni dell’opera di Cavalli sta attirando: già accreditate le maggiori testate giornalistiche sia generaliste che del settore, nazionali ed estere, che saranno a Martina Franca nei giorni della prima rappresentazione di Xerse. Fra il pubblico anche studiosi provenienti dalle università di tutto il mondo che il 26 luglio parteciperanno alla Giornata internazionale di studi dal titolo “Ritorno al futuro: Xerse e l’irresistibile riscoperta delle opere di Cavalli”, a cura di Dinko Fabris realizzata dalla Fondazione Paolo Grassi in collaborazione con lo Study Group “Cavalli and 17th Century Venetian Opera” dell’International Musicological Society (IMS).

     Il 27 luglio alle 21 al Teatro Verdi spazio ad una partitura del Settecento, presentata in forma di concerto: La scuola de’ gelosi di Antonio Salieri oggetto dell’attività di formazione dei cantanti allievi dell’Accademia del Belcanto “Rodolfo Celletti” e dei giovani musicisti del Conservatorio di Musica “Nino Rota” di Monopoli, istituzione con la quale il Festival ha attivano una nuova collaborazione, e che formeranno l’ensemble orchestrale diretto da Danila Grassi.

Matteo Gentile

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