Appunti per la Storia del Distretto Culturale leccese: lo sviluppo tumultuoso intorno al 2010 - di Samuele de Benedetto

Appunti per la Storia del Distretto Culturale leccese: lo sviluppo tumultuoso intorno al 2010 - di Samuele de Benedetto

            Nel precedente appuntamento di questa Rubrica si sono messe in evidenza le principali dinamiche socio-economiche della provincia di Lecce a seguito della Grande Crisi del 2008-2009, ovvero un crescente numero di disoccupati e di laureati, uno spostamento della popolazione verso settori più evoluti del sistema di produzione e scambio.

            Tutto questo non potette che avere delle ricadute sul Distretto Culturale leccese che prese a dilatarsi velocemente quanto a partecipazione. Si vive su un incalzante crescendo…rapidamente crebbero il numero degli scrittori e delle pubblicazioni, il numero di attori e musicisti, pittori. Inoltre, a partire dal 2009, il numero di eventi aumentò a ritmi frenetici, così come si moltiplicarono in maniera sorprendente i premi di vario genere e soprattutto letterari e poetici. Sulla base di stime pessimistiche solo a Lecce, durante il corso dell’anno, tra il 2010 e il 2014, il numero medio di eventi arrivò a sfiorare le 1.500 manifestazioni, tra piccole, medie e grandi.

            Un potente acceleratore, inoltre -che peraltro perfeziona la nostra società in presenzialista e microfonista- fu costituito dall’affermarsi, proprio in questi anni, del Mondo Social, che consentì a tutti gli operatori culturali una rappresentazione in larga scala delle proprie attività, innescando violenti processi imitativi e competitivi e da qui una spirale virtuosa e ascendente, che spinse ancora più in alto tutte le attività che connotarono il Distretto Culturale leccese.

            Un fenomeno sociale ed economico, insomma, che, ancora nel 2014-15, conserva in larga parte un carattere spontaneo e autopropulsivo e che successivamente in maniera progressiva verrà imbragato e gestito dalle attività statali, che solo dopo il 2020 ne detteranno molte delle regole dello sviluppo.

PICT0115

            In ogni caso, ciò che si ebbe a partire dal 2009 è paragonabile ad un fiume in piena che potette essere accolto e contenuto in quanto negli anni precedenti si erano poste in essere una serie di strutture-contenitore, in gran parte di carattere privatistico, che resero possibile una simile crescita. In particolare, a Lecce, oltre al Fondo Verri, Le ali di Pandora, Liberrima e il Caffè Letterario di Paolo La Peruta, tra il 2009 il 2014, molto attive furono anche la Libreria Nisich (chiuse nel 2013), la libreria E-Book (chiuse nel 2012), il Salotto Culturale Samà (chiuderà nel 2016), la Fondazione Palmieri. Inoltre, attivissimi come contenitori culturali, in questo periodo sono anche il Conservatorio Sant’Anna e le Officine Cantelmo. In provincia, invece, a Gallipoli troviamo la libreria Nostoi (chiuderà nel 2016), a Nardò il Caffè Letterario, a Copertino la Fondazione Moschettini, a Martano la Galleria Stomeo (chiuderà nel 2015), a Gagliano la libreria Idrusa. A tutto questo vanno aggiunti i salotti privati. Frequenti e metodiche in questo frangente storico furono le presentazioni presso casa Stomati a Galatina e a Villa Misurale, ubicata poco fuori Magliano.

            È un fermento crescente di presentazioni di libri di narrativa, di poesia, in cui quasi mai manca l’esecuzione dal vivo di strumentisti, spesso del Conservatorio, o di attori impegnati nella lettura o nell’esecuzione di monologhi. Tra i musicisti più presenti con le loro incursioni musicali sono da segnalare: Fulvio Palese, Sandro Schiattone, Maria Fino, Gianluca Milanese, Aksinja Gioia.

           E poi, le mostre di quadri e di sculture, dove un ruolo di rilievo in questo periodo lo ebbero la Galleria Maccagnani e l’Art Living Gallery a Lecce e la Galleria Stomeo a Martano. In particolare, l’apice nel comparto dell’arte, nel periodo, si raggiunge nel 2012 con la Biennale Internazionale di Arte Moderna e Contemporanea, promossa e organizzata, con fondi in gran parte privati, da Gianna Stomeo. Un grande evento che si tenne nel Castello Carlo V di Lecce, dove oltre 140 opere, provenienti da ogni parte d’Europa, furono oggetto di esposizione. Un evento che ebbe una grande eco a tal punto da attirare l’attenzione e le mire espansionistiche di grandi operatori in campo nazionale, specializzati nel commercio di opere d’arte. Di lì a poco, infatti, aprirà a Lecce, una sede di Art&Co, società di mercanti d’arte dislocata prevalentemente “al Nord”, e ovviamente anche a Milano, che portò a ridefinire in profondità il mercato dell’Arte in provincia.

aaak2

            Ora, sebbene lo scenario leccese mostrasse forti i caratteri dell’indifferenziazione, tipici dei fenomeni nelle prime fasi dello sviluppo, tutto questo fermento portò, già a partire dal 2009, a disegnare i primi tratti sistemici del Distretto Culturale leccese, fra i quali il principale possiamo considerarlo quello attinente alla serializzazione delle presentazioni dei libri. Ad inaugurare questa fase, inedita dunque per lo scenario locale, fu Cosimo Lupo di Copertino, editore che riuscì a serializzare l’attività dei propri autori, e inizialmente di quella di due sue scrittrici: Maria Pia Romano e Vittoria Coppola. Le due autrici, a partire dal 2010, spalleggiate da Cosimo Lupo, in maniera metodica cominciarono a “battere a tappeto” tutta la provincia, presentando la loro produzione letteraria. Un incedere ben presto imitato da molti, tra i quali, fino al 2014, troviamo Paolo Vincenti, Alessandra Peluso, Annalisa Bari, Mauro Ragosta, Enrico Romano, Fernando Sammarco. Un movimento più discreto, ma ugualmente vigoroso lo ebbero anche Piero Grima, Giuseppe Pascali, Maurizio Nocera, Carlo Alberto Augeri, Angelo Donno, Paolo Laperuta, Livio Romano, Carlo Stasi.

            Degna di nota è la circostanza per la quale il Distretto Culturale leccese, con sempre maggior vigore riesce ad esercitare un’attrattività nei confronti delle provincie di Brindisi e Taranto, dalle quali, a partire dal 2009, affluiscono a Lecce e nella sua provincia, spesso in maniera stabile, non pochi operatori culturali. E questo perché i loro territori non offrono significative opportunità. In tale direzione, il fermento culturale e artistico pugliese, fatta esclusione della provincia di Lecce, mostra ancora nel 2014, caratteri molto blandi, a tratti episodici, non mancando tuttavia spunti di particolare rilievo, ma rientranti pur sempre nel famosissimo fenomeno delle “Cattedrali nel Deserto”.

            Anche sul fronte giornalistico e delle tv si avvia a partire dal 2008-2009 un’imponente rivoluzione dettata sì dai movimenti socio-economici, ma anche dall’introduzione di nuove tecnologie, che rimodulano quasi completamente lo scenario. Tutto questo, per questioni di spazio e spazi, sarà però oggetto esclusivo del prossimo appuntamento…….

Samuele de Benedetto

Foto: Mauro Ragosta

powered by social2s

Ultimi articoli - Cultura

Questo sito web fa uso di cookie tecnici e analitici. I cookie analitici usati in questo sito sono cookie analitici di terze parti, utilizzati a fini statistici per la raccolta di dati aggregati, gestiti con la tecnologia della anonimizzazione dell'indirizzo IP. Essi non vengono incrociati con altri servizi. Per tali ragioni sono assimilabili a cookie tecnici e, pertanto, l'uso di questi cookie non necessita del consenso preventivo da parte dell'utente del sito. Questo sito non fa uso di cookie di profilazione dell'utente.